E’ stato di parola il giornalista inglese Crispian Balmer , corrispondente da Roma dell’agenzia Reuters, e prima da Gerusalemme, Parigi, Milano e Madrid. Aveva postato su Twitter la foto di una scala mobile abbandonata nei pressi del Galoppatoio di Villa Borghese, suscitando molte polemiche. Ma lui stesso era corso subito ai ripari e aveva annunciato: “Non voglio che voi ve ne facciate una cattiva idea. Villa Borghese è uno dei più grandi parchi al mondo. La prossima settimana, posterò scatti degli ultimi anni che la mostrano in una luce migliore” (vedi qui sotto). E dopo averne già anticipata una in bianco e nero, con il sole che filtra tra gli alberi, ne ha pubblicata un’altra particolarmente suggestiva a colori: “Villa Borghese ha bellissime vedute, sbalorditivi tramonti, tante bolle di sapone” (foto principale).
L’immagine della scala mobile ricoperta di pianete ed erbacce è rimbalzata sui social dall’Italia all’Inghilterra fino agli Stati Uniti, facendo il giro del mondo. E Il Messaggero, quotidiano della Capitale, ha dedicato al caso una pagina di Cronaca. Per smorzare le polemiche sugli ingressi al Galoppatoio, il Comune s’è affrettato a replicare: “Sono accessi chiusi da 30 anni e la manutenzione è a carico del gestore del parcheggio sotterraneo”: tant’è che l’area antistante è stata delimitata per ragioni di sicurezza. Ma è da tempo, purtroppo, che il “polmone verde” di Villa Borghese soffre di un degrado dovuto alla scarsa cura e manutenzione, sebbene siano stati finalmente rimossi gli alberi spezzati dal vento o dall’ultima nevicata e avviati i lavori di ripristino intorno al Laghetto, come Amate Sponde ha già riferito in un articolo pubblicato recentemente: https://www.amatesponde.it/roma-il-laghetto-di-villa-borghese-si-rifa-il-look/.
La denuncia fotografica del giornalista inglese (nella foto qui sotto) mette perciò il dito su una piaga antica. Ed è tanto più apprezzabile perché lui stesso ha sentito ora il dovere professionale di ristabilire un equilibrio, annunciando la pubblicazione di foto che restituiscono a Villa Borghese tutta la sua bellezza e il suo fascino. In piena epidemia, i cittadini l’hanno quasi riscoperta frequentandola più spesso e in maggior numero, soprattutto nel weekend. Basta attraversarla da Parco dei Daini fino alla terrazza del Pincio, in una qualsiasi giornata di bel tempo, per rendersene conto: gente che cammina, corre, fa jogging o ginnastica, va in bicicletta o in monopattino elettrico. Il sabato e la domenica, Piazza di Siena s’è trasformata ormai in una palestra all’aperto. Ai tempi del coronavirus, il “polmone verde” della Capitale ha offerto ai romani – oltre all’aria pulita – anche un sostegno psicologico e un conforto, quasi fosse un rifugio collettivo.
Resta il fatto, comunque, che una metropoli verde com’è Roma meriterebbe più attenzione da parte di chi si occupa dell’ambiente, delle strade e delle piazze. A parte l’annosa questione delle buche che compromettono la stabilità o i pneumatici delle auto, e attentano all’incolumità di chi viaggia su due ruote, la città appare spesso sporca, con i cassonetti colmi di spazzatura e attorniati da rifiuti ingombranti come televisori, frigoriferi o materassi. Il Comune deve fare, certamente, la sua parte. Ma anche i cittadini sono chiamati a una maggiore autodisciplina e responsabilità.