DOLOMITI, UN RESORT MINACCIA PASSO GIAU

DOLOMITI, UN RESORT MINACCIA PASSO GIAU

Le Olimpiadi invernali in programma a Milano e Cortina dal 6 al 22 febbraio 2026 minacciano di provocare una valanga di cemento. È quello che temono all’unisono gli ambientalisti. E perciò Italia Nostra (sezione Veneto e di Belluno), Mountain Wilderness Italia, WWF Veneto, Peraltrestrade Dolomiti e Gruppo Promotore Parco del Cadore hanno lanciato l’appello “Salviamo passo Giau dal cemento”. Le associazioni hanno scritto alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, Fondazione Dolomiti Unesco, Commissione Nazionale per l’Unesco, Comune di Colle Santa Lucia, Regione Veneto e Provincia di Belluno, chiedendo “di intervenire, ciascuna per la propria competenza, al fine di escludere qualsiasi intervento edilizio con forte impatto ambientale”.

A far scattare l’allarme, è stato il progetto di un albergo a oltre duemila metri di altitudine, con 40mila metri cubi di volumetria di cui 24.500 fuori terra, che dovrebbe essere costruito a Passo Giau: quello che collega Cortina d’Ampezzo con Colle Santa Lucia e Selva di Cadore. Proprio qui, sotto la cima del Nuvolau, c’è già uno storico rifugio di 17 stanze, ma ormai è chiuso da una decina d’anni. Ed è questo il primo motivo per cui gli ambientalisti si oppongono.

“Se una struttura del genere è chiusa, significa che in quella zona un albergo non può contare su una domanda sufficiente. E allora perchè realizzare una struttura più grande? Si vuole portare fino al Giau il carosello dello sci. Ma questo significherebbe distruggere un angolo di paradiso”, ha dichiarato al Fatto Quotidiano Giancarlo Gazzola, impegnato in prima linea con Mountain Wilderness Italia a difendere le Dolomiti patrimonio dell’Unesco.

In vista delle Olimpiadi Cortina 2026, gli ambientalisti alzano il tiro denunciando il rischio di speculazioni e danni irreversibili, dopo l’esperienza dei Mondiali. Per questo la notizia del progetto per il nuovo hotel, con un volume dieci volte maggiore del rifugio esistente, ha provocato una mobilitazione generale: “Il governatore del Veneto Luca Zaia si dice tanto rispettoso della compatibilità ambientale, ma allora perché la Regione non promuove il recupero dell’esistente, anziché la costruzione di nuovi mostri?”.

Scrive Giuseppe Pietrobelli sul Fatto Quotidiano: “Facendolo passare come Progetto Turistico Strategico di interesse regionale, disciplinato dalla Legge Regionale 11/2013, il Comune sta valutando la realizzazione di un hotel 5 stelle gran lusso. Secondo le ottimistiche previsioni, il complesso sarà aperto tutto l’anno, impiegherà un centinaio di persone e sarà collegato con navetta (rigorosamente elettrica) con il paese di Colle Santa Lucia che, come per miracolo si salverà così dallo spopolamento perché i suoi giovani, trovando in loco un impiego, non avranno più motivo di emigrare”.

Ma gli ambientalisti non credono a un tale beneficio per il paese. “E’ un’area protetta paesaggisticamente. L’intervento edilizio è decisamente fuori scala rispetto ai manufatti esistenti, localizzato nei pressi dell’area buffer del Sistema 1 Dolomiti UNESCO indicata come ‘Pelmo-Croda da Lago’. L’area è nelle vicinanze di un sito della rete Natura 2000, tutelato da Valutazione di Incidenza Ambientale (Vinca). Inoltre, l’ambito appare ancora ben conservato e privo di manufatti di rilevante impatto”. Un cantiere, a loro giudizio, sarebbe devastante. Per non parlare delle dimensioni imponenti: “E’ un’ipotesi edificatoria scriteriata, che corrisponde per volume a tre edifici di almeno 7 piani o a una settantina di appartamenti di taglia media”.

Concludono i promotori dell’appello: “Chiediamo al Ministero per i Beni Ambientali e Culturali di esprimere parere negativo, senza possibili spiragli di fattibilità. Questo è l’esatto contrario di quello che chiamiamo ‘sviluppo sostenibile’: comporta consumo del suolo e danno irreversibile al paesaggio e all’ambiente”. La preoccupazione maggiore è che il mega-albergo a Passo Giau possa diventare la prima pietra di un’operazione edilizia su larga scala ai danni delle Dolomiti.

 

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