Un corridoio, tre artisti, 10 opere d’arte. Così il progetto “Street art per un Tempo Nuovo” ha arricchito, con un intervento di rigenerazione artistica, gli uffici della direzione “Communication” del Gruppo Ferrovie dello Stato, guidato dall’amministratore delegato Luigi Ferraris, al piano terra di Villa Patrizi, a Roma (nella foto sotto). Attraverso le opere murali, firmate da tre artisti italiani internazionali, prende vita una rassegna da leggere durante il percorso a piedi che coinvolge i dipendenti nel processo di trasformazione previsto nel nuovo Piano Industriale di FS. Ognuno dei tre artisti ha lavorato a tre delle superfici a disposizione, mentre la decima opera è stata realizzata a sei mani.
Il progetto è stato curato da Mirko Pierri, fondatore di a.DNA project, società impegnata dal 2010 nella promozione di arte e artisti indipendenti internazionali in collaborazione con enti pubblici e privati. “La street art nasce in strada per raggiungere più persone possibili ed ecco perché è così capace di parlare a tutti di cose anche complesse”, spiega lui stesso a FS News Radio.
Le opere sono a firma di Daniele Tozzi, artista del lettering italiano, il cui lavoro deriva dal campo della grafica e dei graffiti; di Krayon, pixel artist nato a Melfi, le cui opere sono state esposte alla Shenzhen International Art Fair e alla Hong Kong Affordable art fair; e di UNO, artista che vive e lavora a Roma e utilizza tecniche tipiche della Street Art e del muralismo, benché la sua predilezione vada ai poster, alla ripetizione di elementi iconici, ai collage e agli stencil.
I pannelli non vogliono essere tasselli singoli, ma un’unica e grande opera collettiva dal titolo “Un tempo nuovo”, come il payoff della campagna istituzionale che accompagna il Piano Industriale 2022-2031 del Gruppo FS, da 190 miliardi di euro. Un Gruppo che muove persone e merci, entra nelle città, contribuisce alla loro riqualificazione all’insegna della sostenibilità. È nuovo il modo di rapportarsi con chi viaggia, dialogare con le istituzioni, ascoltare i bisogni delle comunità e dei territori.
Sui muri di Villa Patrizi, l’arte racconta più di mille parole lo scenario che il Gruppo FS ha dinanzi. Colori accesi, lettering a serpentina, spruzzi di tinte variegate che evocano rotaie, binari, paesaggi, mentre i claim della comunicazione sono trasformati in calligrammi dinamici che paiono correre lungo le tele. Ed ecco che quattro forme geometriche richiamano, nell’opera del writer UNO, i finestrini dei treni dai quali un immaginifico passeggero guarda i quattro poli in cui l’azienda è stata riorganizzata: passeggeri, logistica, infrastrutture e urbano. In un’altra opera, UNO da un altro finestrino racconta il “Dialogo con il cambiamento”, l’interazione del Gruppo con i territori, le sue eccellenze, le sue esigenze (foto sotto).
Lo stesso dialogo che Daniele Tozzi sintetizza, invece, nel lettering “La bellezza che unisce” (foto sotto). O nell’opera “I Cantieri parlanti” o ancora in “Sans Frontières – Sin Fronteras” (foto sotto), a sottolineare l’apertura internazionale di Ferrovie dello Stato, che vede sempre più nell’Europa (e non solo nell’Italia) la sua casa.
L’artista Krayon raffigura l’approccio innovativo del Gruppo e in un altro disegno si sofferma sui “#100AmbassadorxFS”, ovvero gli 80 dipendenti, uomini e donne, che si sono messi in gioco per raccontare sui social l’evoluzione dell’azienda. Nei corridoi di Villa Patrizi, il racconto si dipana così in pannelli che si susseguono fino a condensarsi in un’opera collettiva a sei mani dal titolo “Un tempo nuovo”.
L’intervista al curatore della mostra è disponibile qui, sul sito di FSNews.