STOP PLASTICA IN MARE LA CAMPAGNA TV DI SKY

STOP PLASTICA IN MARE LA CAMPAGNA TV DI SKY

Si chiama “Waste Shark”, lo sualo mangia-rifiuti che può “ingoiare” anche bottiglie e buste di plastica, oltre al resto dell’immondizia, fra le barche ormeggiate nei porti. Ma non è un pescecane. Si tratta di un robot galleggiante che Sky Tg24 ha mostrato recentemente in televisione, mentre entrava in azione come “spazzino del mare”.

Nella sua lodevole campagna contro l’inquinamento prodotto dalla plastica, la pay tv satellitare si sta distinguendo per un impegno da autentico servizio pubblico. Questa, come sanno bene i naviganti e i bagnanti, è diventata ormai una vera piaga che deturpa l’ambiente nuocendo alla salute collettiva, ma anche alla flora e alla fauna. Un doppio danno, dunque, per l’equilibrio dell’ecosistema.

Mentre l’Unione europea dichiara guerra alla plastica monouso, annunciando lo stop entro il 2021 a tutti i prodotti “usa e getta”, Sky scende in campo all’insegna dello slogan “Un mare da salvare” (#UnMareDaSalvare). Già a maggio scorso l’emittente televisiva s’era mobilitata a fianco di Legambiente sulle coste italiane, per raccogliere i rifiuti e ripulire i nostri litorali. Da allora, trasmette quotidianamente uno spot particolarmente efficace, in cui un genitore si accinge a fare il bagno al suo bambino in una vasca colma di oggetti di plastica, producendo nei telespettatori un effetto-choc di denuncia e di ripulsa.

Si calcola che ogni giorno nel Mediterraneo vengono scaricate mediamente più di 700 tonnellate di rifiuti. Di questo passo, nel 2050 troveremo in mare più plastica che pesci. E purtroppo, non solo in superficie, ma anche in profondità. Basta pensare al fatto che la superificie della Terra è ricoperta per oltre il 70% da oceani di acqua salata, per valutare il disastro ambientale che incombe sull’intero pianeta.

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