CONCESSIONI BALNEARI: ALTRI TRE ANNI DI PROROGA A CANONI IRRISORI. LO SCANDALO CONTINUA

CONCESSIONI BALNEARI: ALTRI TRE ANNI DI PROROGA A CANONI IRRISORI. LO SCANDALO CONTINUA

Sono arrivati in spiaggia, hanno piantato tranquillamente il loro ombrellone e hanno aperto le sedioline. E quando il gestore dello stabilimento ha contestato la loro “irruzione”, chiedendogli di allontanarsi dallo spazio riservato ai suoi clienti, i due turisti arrivati a Massa Carrara dalla Svizzera hanno eccepito che le concessioni balneari in Italia sono scadute a dicembre e quindi al momento non sono più in vigore. A nulla è valso l’intervento della Polizia municipale: anche i vigili urbani hanno dovuto arrendersi all’occupazione dell’arenile.

SPIAGGE TOP

La singolare protesta dei forestieri ha rimesso così all’ordine del giorno la questione della proroga concessa dal governo, in modo da dilazionare i termini fissati dalla direttiva europea alla fine dello scorso anno in forza dell’apertura alla concorrenza. Ma i nuovi bandi di gara non sono stati ancora emessi, per tutelare la lobby dei balneari che pagano importi irrisori per le concessioni demaniali. Secondo Infocamere, la società delle Camere di Commercio per l’innovazione digitale, su un totale di 7.224 imprese del settore soltanto 2.270 presentano i bilanci: il canone versato allo Stato incide per appena il 2%, l’utile ante-imposte è di 26,035 euro, l’utile netto di 10mila euro all’anno. E ora – a quanto pare, con il consenso della Commissione europea – il governo ha ulteriormente prorogato di tre anni le concessioni, fino al 2027, data in cui terminerà questa legislatura; il sospetto è che si voglia passare eventualmente ad altri questa “patata bollente”.

L’esecutivo aveva “allungato” artificialmente l’estensione del litorale italiano (8mila chilometri), comprendendo nel calcolo altri 3mila chilometri di coste rocciose e quindi inaccessibili o impraticabili, “diluendo” così la percentuale degli stabilimenti privati. Nel frattempo, il Consiglio di Stato e l’Autorità Antitrust hanno riconosciuto e confermato la legittimità delle indicazioni di Bruxelles. E il diritto europeo prevale, comunque, sulle norme nazionali.

SPIAGGIA sola

Nel clima torrido di Ferragosto, la querelle ha suscitato un vespaio di interventi sui social network. Particolarmente attivo su “X” di Mare libero (@mare_libero), il profilo ufficiale del Coordinamento nazionale, su cui si legge: “Lottiamo per il mare libero e accessibile, per una gestione delle spiagge rispettosa della Natura”.

Come ha spiegato al fattoquotidiano.it il presidente dell’associazione, Roberto Biagini, avvocato ed ex assessore al demanio a Rimini, è innanzitutto utile fare una distinzione. C’è un’area di bagnasciuga generalmente di almeno 5 metri, distanza che i Comuni possono ampliare ma non ridurre, e inclusa quella antistante ai lettini di uno stabilimento, che è libera a prescindere da qualsiasi concessione. Qui ciascun bagnante può transitare, stendersi temporaneamente a prendere il sole, arrivare a nuoto o fare il bagno senza che nessuno possa aprire bocca.

TOZZI Mario

Mario Tozzi, geologo e divulgatore scientifico

È stato il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi, volto noto al pubblico televisivo, a lanciare il sasso nello stagno con questo appello: “Comune per Comune, spiaggia per spiaggia, liberiamo il mare. Concessioni ai privati al massimo al 30%, il resto spiaggia libera, attrezzata e ripulita dai Comuni. Per il bene collettivo. Come nei Paesi civili”.  E poco dopo ha rincarato la dose: “Sfruttiamo l’occasione: le concessioni non devono superare mai il 50% della spiaggia effettivamente fruibile. Ma spiaggia per spiaggia, Comune per Comune. Poi a bando”.

ALESSANDRO GASSMAN

L’attore e regista Alessandro Gassman

“In Corsica – ha osservato polemicamente con un post su “X” l’attore e regista Alessandro Gassman,  da sempre impegnato sul fronte ambientalista – tutte le spiagge sono libere, si trovano chioschi e ristorantini per mangiare e la manutenzione delle spiagge è a carico dei Comuni”.

Di rincalzo, joz3f ha confermato: “Francia, Spagna, Croazia, Grecia, Portogallo, Albania. Nostri vicini e concorrenti. Hanno le spiagge gratuite. Che tonti, vero?”.

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