La prima data è il prossimo 25 aprile. Ma s’è già aperto il portale https://cda.ve.it/it/ per pagare online il contributo di accesso a Venezia. Il Comune della Serenissima ha deciso di introdurre un ticket di 5 euro, per disincentivare l’afflusso dei visitatori nelle giornate festive e in quelle di punta. La città lagunare è una “bomboniera”, con i suoi canali d’acqua, i suoi ponti e le sue strette calli, i palazzi storici e le chiese. E perciò va protetta dall’assalto dei forestieri che la invadono in particolare nella buona stagione e durante i weekend. Un turismo più sostenibile, insomma.
Le giornate con il bollino nero sono indicate sul sito, attraverso il quale si può anche versare in anticipo il prezzo del biglietto. Sono esclusi dalla tassa d’ingresso coloro che entrano a Venezia per pernottarvi almeno due notti. L’obiettivo, insomma, è quello di frenare il turismo “mordi e fuggi” che mette a repentaglio la salvaguardia di questo patrimonio storico e artico, proteggendo anche la vita dei cittadini residenti: si calcola che vadano via più di mille abitanti all’anno. Non verranno installati, però, i famigerati tornelli per controllare il numero dei visitatori: nelle due aree di accesso alla città – la Stazione ferroviaria e Piazzale Roma – saranno gli steward a verificare le prenotazioni e le credenziali.
Non si tratta, dunque, di un vero e proprio “numero chiuso”. Ma piuttosto di un numero per così dire programmato, per regolare e disciplinare gli ingressi giornalieri. Un intervento forse necessario che, però, comporta il rischio di trasformare Venezia in un museo a cielo aperto, riducendo le visite last minute.
Una soluzione analoga viene invocata per l’isola di Capri (nella foto sopra, la famosa Piazzetta). A differenza di quanto avviene per Ischia e per Procida, destinazioni che si possono raggiungere con un ticket pagato online per salire sul traghetto, per sbarcare nell’isola più famosa del Golfo di Napoli finora bisogna passare fisicamente per il molo Beverello. E perciò gli albergatori hanno protestato, denunciando una discriminazione ai danni della loro isola e delle loro strutture.
Voi che cosa ne pensate? Siete favorevoli o no all’introduzione del ticket per Venezia e per Capri? Oppure, solo per Venezia? È giusto far pagare il biglietto per entrare nelle Serenissima? Chi vuole può scrivere il suo commento sulla pagina Facebook di Amate Sponde oppure inviarlo direttamente per posta elettronica all’indirizzo del sito: info@valemedia.it Sarà un sondaggio volante fra i nostri follower.