Da quando sono stati autorizzati in Sicilia l’impianto e la produzione della varietà Primitivo, il vitigno a bacca nera che tradizionalmente appartiene alla Puglia, è scoppiata una “guerra del vino” fra le due regioni. Il provvedimento siciliano è senz’altro regolare e legittimo. Ma i produttori pugliesi, sospettando che questo possa essere il primo passo per chiedere successivamente il riconoscimento DOC (Denominazione di origine controllata), rivendicano ai propri marchi la Denominazione di origine protetta (DOP) e quella di origine controllata e garantita (DOCG) del Primitivo di Manduria e del Primitivo di Gioia del Colle DOC.
Non è soltanto una questione economica, di produzione, di commercio e giro d’affari. La disputa è anche di natura storica e culturale, perché la Puglia vanta il merito di aver impiantato il Primitivo già nel Settecento, quando fu portato probabilmente dai profughi slavi con il nome di “Zagarese” (di Zagabria). E oggi non c’è dubbio che questo vino s’identifica con la tradizione agricola regionale. Tanto che non potrà mai essere soppiantata da nessuno.
“Un vino – ha scritto l’enologo Pasquale Montemurro sulla Gazzetta del Mezzogiorno di Bari – si distingue non solo per la varietà, ma anche per quell’insieme di condizioni identificate nel termine terroir, vocabolo francese non traducibile in italiano, che indica l’insieme delle caratteristiche geologiche, fisiche e climatiche del territorio nel quale cresce la vite”. E quindi, il tipo di terreno, calcareo o gessoso; il numero dei giorni di sole nell’arco dell’anno; il grado di umidità, la temperatura e più in generale le condizioni ambientali.
Un tempo la Sicilia e la Puglia producevano in gran quantità vino da taglio. Poi, con l’aiuto dei tecnici enologi, i loro marchi sono migliorati notevolmente. La concorrenza fra il Primitivo pugliese e quello siciliano gioverà quindi a entrambi. I consumatori impareranno a riconoscerli, apprezzando più l’uno o l’altro a seconda dei gusti personali. Ma la competizione, ovviamente, si giocherà sul piano della qualità.