Sono già 16mila le firme, al ritmo di mille al giorno, a sostegno della petizione lanciata due settimane fa dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, per salvare Civita di Bagnoregio: il borgo medioevale, in provincia di Viterbo, rischia di crollare a causa delle frane che si ripetono frequentemente. L’iniziativa di Zingaretti punta a raccogliere 25mila firme per chiedere di inserirlo nei siti dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, in modo da preservarlo e accedere magari ai finanziamenti internazionali. Primo firmatario dell’appello, l’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Costruito nel corso dei secoli su una roccia di tufo, collegato al territorio circostante da uno stretto ponte pedonale che diventa ogni giorno più precario, il borgo viene invaso durante il week-end da 3-4mila turisti che pagano un ticket d’ingresso di un euro e mezzo. Ma questi fondi non sono sufficienti a salvaguardarlo dalle calamità naturali: soltanto negli ultimi sette mesi, si sono verificate ben tre frane. Per riparare i danni, secondo i geologi occorrerebbero almeno sette milioni di euro, a cui ne va aggiunto poi uno all’anno per la conservazione.
Ma, ammesso pure che Civita venga inserita nella lista dell’Unesco per aggiungersi ai 51 siti già riconosciuti in Italia, è questa la soluzione più giusta ed efficace? In realtà, il nostro Paese non riesce a sfruttare adeguatamente un tale patrimonio naturale e culturale. Tant’è che il turismo da noi produce ricavi per circa 136 miliardi di euro all’anno, pari all’8,6% del Prodotto interno lordo, contro i 185 miliardi della Francia (9,8% del Pil) che ha 39 siti Unesco e i 160 miliardi della Spagna (14,9%) dove i siti sono 44.
C’è da sperare, comunque, che l’appello lanciato da Zingaretti e sottoscritto da Napolitano possa servire almeno ad accendere i riflettori su questo caso, innescando un meccanismo di finanziamenti pubblici e privati. Poi, superato l’allarme per i crolli, sarà opportuno realizzare un piano di gestione e valorizzazione per continuare a raccogliere i contributi necessari per l’ordinaria manutenzione. Con la sua storia e la sua singolare bellezza, il borgo di Civita merita una mobilitazione popolare, anche al di fuori dei confini del Lazio.
La petizione si può firmare on line a questo indirizzo:
www.change.org/p/salviamo-civita-di-bagnoregio