A due passi dal Colosseo, nel cuore dell’antica Roma, va in rovina un rudere storico abbandonato da 83 anni: è l’ex Antiquarium, il grande magazzino progettato nel 1883 per ospitare i reperti archeologici che non avrebbero trovato posto nei musei della Capitale. “Un monumento allo spreco”, l’ha definito l’archeologo e giornalista Manlio Lilli in un articolo di denuncia pubblicato recentemente sul Fatto Quotidiano.
L’ex Antiquarium si trova nel Parco del Celio, in via di San Gregorio, in direzione dell’Arco di Costantino. Sul lato destro, gli archi dell’acquedotto di Nerone e l’ingresso al Palatino; su quello opposto, seminascosto dagli alberi, il rudere recintato e invaso dalla vegetazione spontanea. Fu abbandonato in questo stato nel 1939, quando alcuni cedimenti del terreno causati dai lavori per la costruzione della galleria della metropolitana che passa sotto la struttura, ne determinarono la chiusura al pubblico.
Secondo quanto assicura la Sovrintendenza competente, il progetto “Caput Mundi”, inserito nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, comprenderebbe le risorse per il recupero e la valorizzazione dell’ex Antiquarium: un finanziamento di circa 16 milioni di euro. E così il monumento dovrebbe essere fruibile dalla collettività. Ma non è ancora chiaro come e con quale destinazione d’uso: al suo interno, sono rimasti circa novemila reperti archeologici, tra cui numerose iscrizioni antiche, che potrebbero preludere alla trasformazione in un contenitori museale.
“A oggi non è stata ancora trovata una soluzione convincente per risolvere l’annoso problema di questa struttura fatiscente”, hanno scritto gli studiosi Francesco Paolo Arata e Nicoletta Balestrieri che hanno ricostruito la storia dell’ex Antiquarium. A partire dal 1941, le ipotesi prospettate ne hanno previsto il risanamento conservativo e l’adeguamento funzionale, la ricostruzione ex-novo e l’abbandono con relativa demolizione. Ma finora nulla di concreto.
Racconta ancora Lilli nel suo articolo: “Nel 1995 l’allora sindaco Francesco Rutelli dichiarò che nel 2000, usufruendo dei fondi per il Giubileo, sarebbe stata compiuta ‘la collocazione dell’Antiquarium nella Casina del Salvi’”. Questa si trova, insieme alla ex Caserma dei Vigili, sul lato opposto di via del Parco del Celio. In quegli spazi sono stati completati i restauri, ma neppure avviato l’allestimento museale. Anche perché, nel frattempo, sembrava che si fosse deciso per trasformalo in una caffetteria. Sembra definitivamente tramontata anche l’idea, lanciata nel 2003, di utilizzarlo come sede di un Parco archeologico dei bambini, affidato alle cure di Zetema Progetto. Ma il progetto è stata accantonato, nonostante che siano stati utilizzati a questo scopo circa 865mila euro, oltre ai 56mila di oneri per la sicurezza, stanziati da Roma Capitale.
Ora, con il milione di euro messo a disposizione dai Fondi di Roma Capitale, il Comune sembra intenzionato a procedere “alla valorizzazione e alla musealizzazione dell’ex Caserma dei Vigili, della Casina del Salvi e delle aree all’aperto antistanti i due edifici, con apertura al pubblico prevista entro il 2022”, come informa una nota della Sovrintendenza ai Beni culturali. E la stessa fonte aggiunge: “Come elemento principale dell’allestimento della caserma dei Vigili si è deciso di presentare i resti marmorei della Forma Urbis Severiana, la monumentale pianta di Roma antica non più esposta al pubblico da oltre 70 anni”.