Eolico, solare, idroelettrico e gas da depurazioni. L’Italia potrà ottenere 9,7 miliardi di euro per incentivare la realizzazione di impianti di produzione da fonti rinnovabili mature. Si tratta del cosiddetto decreto FER X transitorio, a cui l’Unione europea ha dato finalmente il via libera: le risorse saranno a sostegno della produzione di energia green per promuovere un’economia a zero emissioni. Ne dà notizia un articolo a firma di Luigi Chiarello pubblicato in prima pagina su Italia Oggi, il quotidiano economico diretto da Pierluigi Magnaschi.
Il semaforo verde è scattato nell’ambito del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato, adottato il 9/2/2023 e successivamente modificato fino al 2/5/2024. “L’Italia – commenta il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin – ora potrà rafforzare la sua sicurezza energetica, riducendo la dipendenza dall’estero e liberando tutto il potenziale rinnovabile”. Via libera, quindi, a pale eoliche, campi fotovoltaici, centrali idroelettriche e biogas.
Può essere una svolta importante non solo per la difesa dell’ambiente, contro l’inquinamento e il riscaldamento globale, ma anche sul piano economico per contrastare l’aumento dei prezzi sul mercato dell’energia innescato dalla guerra in Ucraina. È stato proprio il ricorso ai combustibili fossili, come gas e petrolio, a mettere l’Italia in condizione di dipendere dalla Russia per gli approvvigionamenti a basso costo.
I nuovi impianti – come si legge su Italia Oggi – dovranno entrare in funzione entro 36 mesi dalla data di concessione dell’aiuto. Secondo le stime di Bruxelles, potranno immettere in rete 17,65 GW di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili.
Gli aiuti saranno concessi attraverso una procedura di gara: i beneficiari dovranno presentare un’offerta relativa alla tariffa incentivante necessaria per realizzare ogni singolo progetto. “L’aiuto – precisa il giornale -assumerà la forma di pagamento variabile nell’ambito di un contratto bidirezionale per differenza per ogni kWh di energia elettrica prodotta e immessa nella rete. La tariffa incentivante sarà versata su un periodo di 20 anni”. Il contratto sosterrà il 95% dell’energia prodotta da ciascun beneficiario, lasciando il 5% esposto al rischio di mercato.
Come verrà calcolato l’incentivo? Risponde l’autore dell’articolo: “L’aiuto sarà calcolato confrontando il prezzo d’esercizio con il prezzo di mercato dell’energia elettrica”. Un meccanismo, insomma, per evitare o contenere le speculazioni. Quando il prezzo di riferimento sarà superiore a quello di esercizio, i beneficiari dovranno corrispondere la differenza alle autorità italiane.
Al di là degli aspetti tecnici, si tratta evidentemente di un forte impulso allo sviluppo delle fonti rinnovabili nel nostro Paese. Si potranno costruire così nuovi impianti eolico onshore, di solare fotovoltaico, di idroelettrico e di gas residuati dai processi di depurazione. A condizione, naturalmente, che la burocrazia non ne rallenti o impedisca la realizzazione, per consentire di terminare i lavori entro i tre anni stabiliti dall’Unione europea.