In piena crisi economica e sociale, emerge anche la povertà sanitaria. Vale a dire la difficoltà per molte persone di accedere alle cure mediche e all’acquisto dei farmaci. Intesa Sanpaolo ha presentato perciò nella sede del suo museo a Vicenza i risultati del progetto Pharma links: reti solidali contro la povertà sanitaria, nato nel 2018 dalla partnership tra la banca e la Fondazione Banco Farmaceutico, con l’obiettivo di contrastare questo fenomeno e di rispondere al bisogno di farmaci che riguarda una fascia crescente di persone e famiglie in stato di necessità.
In cinque anni, sono state inaugurare 13 nuove sedi di raccolta dei farmaci in tutta Italia e distribuiti 349mila farmaci, con 87 enti beneficiari supportati e oltre 203mila persone in stato di bisogno assistite. Un impegno congiunto tra Intesa Sanpaolo e la Fondazione Banco Farmaceutico che ha permesso a quest’ultima di rafforzare la propria attività, aprendo nuovi centri di raccolta e distribuzione di farmaci in nuove città tra le quali, appunto, Vicenza.
La povertà sanitaria è una delle conseguenze che la crisi economica determinata dalla pandemia da Covid-19 ha aggravato e che ha fatto registrare dal 2005 il raddoppio dei dati in termini di povertà assoluta: le famiglie coinvolte sono passate da poco più di 800mila a 1 milione 960mila nel 2021 (il 7,5% del totale). All’aumento delle difficoltà economiche corrispondono comportamenti tesi sostanzialmente alla riduzione, al rinvio e talora alla rinuncia delle cure, con effetti negativi e cumulativi sullo stato di salute nel breve e nel lungo periodo. Nel 2022, quasi 400.000 persone non hanno potuto acquistare i medicinali di cui avevano bisogno.
Dichiara Elisa Zambito Marsala, responsabile Valorizzazione del Sociale e Relazioni con le Università Intesa Sanpaolo: “Grazie a questa iniziativa, Intesa Sanpaolo ha contribuito a sviluppare, in numerose aree del Paese, reti della Fondazione Banco Farmaceutico che si occupano del Recupero Farmaci Validi non scaduti, per trasformarli in un bene prezioso per chi non può
accedere alle cure per ragioni economiche. Questo progetto è un’importante sfida sul fronte dell’economia circolare in quanto consente di rimettere in un circuito virtuoso di recupero e utilizzo a favore dei bisognosi, farmaci che, altrimenti, andrebbero smaltiti. Una vera e propria azione di sistema sui territori che nel tempo è diventata una buona prassi consolidata e diffusa su buona parte del territorio nazionale e che intendiamo proseguire con la Fondazione anche nel quadriennio 2022-2025, a supporto del nostro Piano d’Impresa che prevede 50 milioni di interventi a favore delle persone più fragili, tra cui la distribuzione di farmaci”.
Il presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus, Sergio Daniotti, commenta: “Banco Farmaceutico, in fondo, è una realtà piccola. Ma è il perno di un ecosistema solidale che contribuisce a fornire un reale sostegno a oltre 1.800 realtà assistenziali che si prendono cura di chi è povero. Grazie ai soggetti che, in ragione della propria generosità e della propria visione di un futuro sostenibile, ci aiutano, si è costituita negli anni una vera e propria filiera del dono. Di tale filiera, Intesa Sanpaolo – che ringraziamo di cuore – è uno dei compagni di strada più importanti. Senza il suo essenziale sostegno, il Recupero Farmaci Validi, una delle principali modalità di raccolta di medicinali di Banco Farmaceutico, non si sarebbe potuto sviluppare e consolidare al punto in cui è oggi”.
Il progetto prevede la collaborazione tra numerosi attori locali quali pubbliche amministrazioni, istituzioni, associazioni di categoria, organizzazioni non profit, farmacie e volontari.
COME FUNZIONA – All’interno delle farmacie che aderiscono all’iniziativa, sono posizionati speciali contenitori di raccolta in cui i cittadini, assistiti dal farmacista che garantisce la correttezza dell’operazione, possono donare i medicinali di cui non ha più bisogno. I farmaci donati sono consegnati agli enti assistenziali convenzionati con Banco Farmaceutico. Periodicamente i farmaci sono ritirati direttamente dai volontari degli enti assistenziali beneficiari.
CHE COSA DONARE – Possono essere recuperati farmaci non scaduti, con almeno 8 mesi di validità, correttamente conservati nella loro confezione primaria e secondaria originale integra.
CHE COSA NON DONARE – Sono esclusi i farmaci che appartengono alle tabelle delle sostanze stupefacenti e psicotrope, i farmaci da conservare in frigorifero e i farmaci ospedalieri.