Sapevamo che l’Italia è il Paese più bello del mondo. Ma non sappiamo bene perché. Il clima, il sole e il mare, la campagna, le montagne, il paesaggio, le bellezze naturali e quelle storiche, artistiche e culturali: tanto da avere il più alto numero al mondo di siti Unesco Patrimonio dell’Umanità, ben 57, davanti al “pianeta Cina” con 56. Un immenso “tesoro” sparso sulla Penisola. Insomma, la Grande Bellezza, celebrata nel film di Paolo Sorrentino, vincitore del Premio Oscar nel 2013 come miglior film straniero, interpretato magistralmente da Toni Servillo.
Eppure, non tutti conosciamo esattamente le ragioni ambientali e geografiche che fanno del nostro “Stivale xdelle meraviglie” un caso unico su tutta la terra. Studiosi, ricercatori ed esperti ce le hanno illustrate magari di volta in volta. Ma è toccato a un imprenditore di successo come Oscar Farinetti, dirigente d’azienda e fondatore della catena alimentare “Eataly”, riassumerle in un video di dieci minuti, mostrato in una convention con l’ausilio di una lavagna luminosa, all’insegna del cibo di qualità. In questi seicento secondi, Farinetti descrive l’Italia in tutte le sue caratteristiche e ne spiega le peculiarità. Un “racconto” che è, allo stesso tempo, suggestivo e confortante per chi è nato nel Belpaese o comunque ci vive e per coloro che lo amano: ancor più incoraggiante alla vigilia di una stagione turistica che si annuncia molto promettente, anche per gli arrivi in aumento dei visitatori dall’estero.
Intitolato “La fortuna di nascere in Italia”, il video si apre con due dati per così dire “anagrafici” che riassumono l’identità del nostro Paese: 0,50% della superficie mondiale e 0,83% della popolazione mondiale. Come dire, un’inezia rispetto ai grandi del pianeta, come la Cina, gli Stati Uniti o la Russia. E una piccola parte anche dell’Europa. Ma “questa spiega Farinetti – è l’unica penisola che viaggia stretta, da nord a sud, su una latitudine perfetta chiusa all’interno di un mare buono”.
In questo bacino naturale, i venti buoni dei nostri mari si incontrano con l’aria fresca delle nostre montagne e delle nostre colline. E in una tale situazione, comincia a esemplificare Farinetti, in un paesino che si chiama Pra, vicino a Genova, nasce il basilico più buono del mondo. Il Friuli produce il prosciutto San Daniele, figlio della bora e delle Dolomiti. Il Parma che è figlio delle Alpi Apuane e dei venti del Mediterraneo. Mentre la pasta più buona del mondo si fa a Gragnano, in provincia di Napoli, perché qui c’è in via Roma la cosiddetta “galleria del vento” dove l’aria fresca di Castellammare di Stabia s’incontra con la brezza del Vesuvio e si crea un microclima unico. In Abruzzo c’è lo zafferano più buono del mondo. In Calabria la liquirizia è figlia del Mar Ionio e delle Alpi Apuane. Il mirto in Sardegna, il pomodoro pachino in Sicilia. “E potrei andare avanti mezz’ora”, commenta l’imprenditore nel suo show patriottico davanti alla lavagna su cui ha disegnato la sagoma naive dello Stivale e scrive i suoi numeri.
È così che, nello 0,50% della superficie terrestre, si censiscono 7mila specie di vegetali mangiabili. Il Brasile, al secondo posto, ne ha 3.300. “Qualsiasi regione italiana ha più specie vegetali di qualsiasi Stato dell’Europa”, proclama il patròn di Eataly. Abbiamo 58mila specie animali diverse: 42mila di terra e aria, 10.500 di acqua salata (mare) e 5.500 di acqua dolce. Il secondo Paese al mondo, cioè la Cina con il 6% della superficie terrestre, ne ha 20mila.
In Italia registriamo 1.200 vitigni autoctoni, mentre il secondo Paese – la Francia – ne ha 222. Noi abbiamo 533 specie di olive, la Spagna ne ha 70. Abbiamo 140 specie di grano duro, gli Stati Uniti d’America che sono il maggior produttore mondiale ne hanno soltanto 6. “Questa meraviglia si chiama biodiversità. Siamo il Paese più bio-diverso al mondo. E’ la stessa biodiversità nell’agro-alimentare che si è trasformata in eno-gastronomia”, spiega ancora l’imprenditore del cibo “Made in Italy”.
Questa biodiversità naturale s’è trasformata poi anche in biodiversità umana. Siamo il Paese che ha più etnie indigene al mondo. S’infervora Farinetti: “Tutti gli antropologi sono d’accordo. E’ una storia meravigliosa che parte 40mila anni fa, dall’epoca di Neanderthal e dall’Homo sapiens, entrambi partiti dall’Africa, che hanno fatto strade diverse e non si sono mai incontrati nel mondo, tranne che in un luogo: l’Italia. Ed è perciò che decine di migliaia di anni dopo l’Italia ha avuto il primo grande impero al mondo, leader sia nel sociale sia nel politico”.
Mille e cinquecento anni dopo c’è stato il Rinascimento. E così, in quest’angolo del pianeta, deteniamo il 70% del patrimonio artistico del mondo sullo 0,50% di superficie terrestre. La biodiversità s’è trasformata poi nel paesaggio: abbiamo i paesaggi più belli al mondo. “Chi sono i designer del paesaggio? I contadini. E I contadini sono figli del vento”.
“E quindi – conclude Farinetti nel suo appassionato show patriottico – dopo esserci fatti perdonare la fortuna di essere nati nel nord del mondo, in quel 20% che ha l’80% della ricchezza, dobbiamo farci perdonare anche quella di essere nati in Italia”. Manca un finale con l’inno nazionale, ma piovono gli applausi. Un video da vedere e rivedere, magari nei momenti di scoraggiamento o di sfiducia, come antidoto alla depressione e al disfattismo.
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