Sono state le donne, due anni fa, ad avviare la cosiddetta “Primavera araba”, quel processo di cambiamento politico e sociale iniziato nel dicembre 2013 in Piazza Tahrir, al Cairo. Una rivoluzione civile che ha coinvolto Paesi del nord Africa e dell’area medio-orientale: oltre all’Egitto, la Giordania, la Tunisia e il Marocco. E proprio alle donne è dedicata la Conferenza internazionale che la Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo, presieduta dal professor Emmanuele Emanuele, ha organizzato per il 7 e 8 maggio a Valencia, in Spagna.
Intorno al tema “Le donne nella nuova stagione del Mediterraneo”, si confronteranno le più autorevoli rappresentanti di 13 Paesi del “Mare nostrum” (Egitto, Turchia, Grecia, Tunisia, Bosnia-Erzegovina, Libia, Libano, Siria, Iran, Algeria e Marocco, insieme all’Italia come Paese organizzatore e alla Spagna in veste di Paese ospitante). Imprenditrici, economiste, attiviste per i diritti delle donne, docenti universitarie e artiste discuteranno sul senso di una sfida comune: in che modo le donne incidono e potranno continuare a incidere in futuro su questi processi di cambiamento, per avviarli verso riforme vere e proprie e verso il riconoscimento dei pari diritti e delle pari opportunità in campo politico, economico e culturale.
«Le donne – commenta il professor Emanuele – sono le vere protagoniste di quella che è stata la stagione, sicuramente positiva per molti aspetti, che viene definita “Primavera araba”: un grande sommovimento a livello intellettuale e sociale finalizzato al raggiungimento di un’elevazione che mirava all’instaurazione della democrazia nei paesi del Maghreb. Questa speranza in molti casi è stata tradita, e oggi vediamo come molte delle protagoniste non sono qui tra noi perché colpite dalla furia cieca e assurda dell’integralismo, che ne ha fatto delle vittime o delle martiri. Siamo anche consci di dover constatare come quel processo sognato ed ipotizzato si stia, purtroppo, spegnendo di fronte a una reazione basata su convincimenti anche religiosi che ne stanno minando le fondamenta. Ma resta, tuttavia, il ruolo delle donne: le vere artefici, da sempre, dell’evoluzione della società, nonché nostra prima speranza per il futuro del Mediterraneo».
Oggi, come si sa, quel mare che circonda le “amate sponde” della nostra Penisola è attraversato da flussi migratori senza precedenti e dalle minacce del terrorismo di matrice islamica. Toccherà alla Conferenza internazionale di Valencia, secondo le intenzioni della Fondazione Terzo Pilastro, individuare iniziative e progetti da promuovere per lo sviluppo di beni e servizi a forte impatto sociale, con un ruolo “pedagogico” nel settore terziario all’interno del bacino del Mediterraneo. Articolato in tre sessioni, per approfondire il rapporto fra le donne e l’economia, la società civile e la cultura, l’incontro si svolgerà nell’Auditorio Rojo della Ciudad de las Artes y las Ciencias (ingresso libero) e potrà essere seguito anche a distanza sui social network Facebook e Twitter tramite il profilo WoMed15.