La Via dei Monti (o de Pontremolo) entra ufficialmente nel “Catalogo dei cammini religiosi italiani”. L’istanza presentata dal Consorzio di promozione turistica e culturale del territorio dei liguri antichi “il Cigno” è stata accolta dal Ministero del Turismo. Viene garantito così il raggiungimento di questo importante obiettivo, frutto del lavoro messo in campo dal Consorzio e dai suoi partner sul territorio del Levante ligure, che ha trovato la condivisione della vicina Lunigiana nel segno di un rapporto storico profondo.
La Via dei Monti nasce nel Trecento come percorso mercantile fra Levanto e la Lunigiana, per volere della Repubblica di Genova interessata a sviluppare i commerci per terra e per mare in direzione della Val Padana. Il porto canale di Levanto rappresenta per tutto il Medioevo il punto di arrivo e partenza della navigazione che si sviluppa lungo le coste in direzione della Spagna. Ed era privilegiato sia dai mercanti che dai pellegrini che, via mare e successivamente via terra, raggiungevano Santiago di Compostela.
Levanto e Pontremoli sono unite fra loro per la devozione verso San Giacomo, come testimoniano importanti luoghi religiosi e le Confraternite. Tutto il percorso è scandito da chiese e oratori di grande pregio, strutture ricettive e punti tappa dove raccogliere i timbri da apporre sul “passaporto del pellegrino”. Non va dimenticato, inoltre, lo stretto legame tra Brugnato, la cui diocesi risulta fondata nel 1133, e Pontremoli dove la chiesa di San Pietro in Confluentu costituiva una prioria dei Vescovi brugnatesi e per due secoli è stata la sede della stessa diocesi.
Con un primo finanziamento sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando “Luoghi della Cultura 2020”, il Consorzio Il Cigno – in collaborazione con i Comuni di Levanto, Borghetto di Vara e Brugnato, della sezione del Club Alpino Italiano della Spezia e della Parrocchia della Pieve di San Siro di Montale di Levanto – ha realizzato i primi interventi sul tratto Levanto-Brugnato. Lo spunto deriva dagli studi del professor Tiziano Mannoni e di Gianni Busco che riscoprirono l’antica Via della Lunigiana storica.
Successivamente è stato possibile completare il recupero dell’antico tracciato che si conclude a Pontremoli, intersecando la Via Francigena, con i contributi della Fondazione Carispezia, erogato nell’ambito del Bando Aperto 2022; della Banca di Credito Cooperativo Versilia, Lunigiana e Garfagnana; dell’Unione dei Comuni della Lunigiana; del Comune di Zignago e della Sezione CAI di Pontremoli.
La Via dei Monti è il terzo cammino religioso che interessa la Liguria, oltre alla Via Francigena e al Cammino di Sant’Agostino. È il primo, però, che si snoda per oltre il 65% in Liguria e il resto in Toscana. Ora questo tracciato può svolgere un ruolo strategico, richiamando i flussi turistici dalla costa delle Cinque Terre all’entroterra. La promozione e valorizzazione dei cammini religiosi e sacri, inoltre, assume particolare importanza in vista del Giubileo di Roma del 2025, sia per i fondi che verranno messi a disposizione da parte del Ministero del Turismo, sia come attrattore per i nuovi pellegrini.