Tra i gioielli nascosti nel degrado di Roma, c’è anche la Biblioteca Angelica in piazza Sant’Agostino, nei pressi di piazza Navona. Pochi la conoscono. Si entra da un piccolo portone, stretto fra i palazzi, a fianco della Basilica. Ma bisogna saperlo per riuscire a “scoprirlo”.
Fondata nel 1604 dal vescovo agostiniano Angelo Rocca, fu la prima biblioteca pubblica d’Europa. Contiene un fondo di circa 120mila libri antichi, relativi prevalentemente al pensiero agostiniano e alla storia della riforma e controriforma. Dal 1940 è sede dell’Accademia letteraria dell’Arcadia e dal ’75 appartiene al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Si salgono due rampe di scale e si entra in uno spettacolare salone, grande quanto una chiesa, dalle pareti completamente ricoperte di volumi d’epoca. Un set cinematografico per un film come “Il nome della rosa”. La sorpresa ti toglie letteralmente il fiato.
Qualche giorno fa, sono andata nel pomeriggio alla Biblioteca Angelica per la presentazione di un libro e ho notato con un certo sgomento che i raggi del sole al tramonto filtravano dalle finestre, “mangiando” il dorso dei libri come fanno i topi. E così ho scattato qualche fotografia che ora vi invio per documentazione. Mi auguro che possano servire a richiamare l’attenzione dei responsabili.
Ma è mai possibile che nessuno se ne preoccupi? Che cosa fa la Soprintendenza? Non si potrebbe installare almeno qualche tenda, per proteggere dalla luce con una modesta spesa questo straordinario patrimonio di storia e di cultura?
Anna Grimaldi (Roma)