Un carro da parata quasi integro (foto principale di Luigi Spina), decorato con disegni erotici, è emerso dallo scavo della villa suburbana in località Civita Giuliana, a nord di Pompei. Il ritrovamento è stato annunciato dal Parco Archeologico di Pompei e dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata con il ministero della Cultura.
Elegante e leggero, il grande carro cerimoniale a quattro ruote è stato rinvenuto nel porticato antistante alla stalla, dove nel 2018 erano emersi i resti di tre cavalli. Il reperto preserva i suoi elementi in ferro, le raffinate decorazioni in bronzo e stagno a tema erotico (vedi foto qui sotto di Luigi Spina), i resti lignei mineralizzati, le impronte degli elementi organici, con le tracce dei cuscini, delle funi per reggere le corone di fiori, persino le impronte di due spighe di grano lasciate su un sedile. Probabilmente veniva utilizzato, come una moderna “limousine”, per i matrimoni e le feste nuziali.
“Pompei continua a stupire con le sue scoperte e sarà così ancora per molti anni con venti ettari ancora da scavare. Ma soprattutto dimostra che si può fare valorizzazione, si possono attrarre turisti da tutto il mondo e contemporaneamente si può fare ricerca, formazione e studi, e un giovane direttore come Zuchtriegel valorizzerà questo impegno” ha commentato il ministro della cultura Dario Franceschini. E ha aggiunto: “Si tratta di una scoperta di grande valore scientifico. Un plauso e un ringraziamento al Parco Archeologico di Pompei, alla Procura di Torre Annunziata e ai Carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale per la collaborazione che ha scongiurato che reperti così straordinari fossero trafugati e illecitamente immessi sul mercato”.
Spiega Massimo Osanna, direttore uscente del Parco archeologico: “A Pompei sono stati ritrovati in passato veicoli per il trasporto, come quello della casa del Menandro, o i due carri rinvenuti a Villa Arianna, ma niente di simile al carro di Civita Giuliana. Si tratta di un carro cerimoniale, probabilmente il Pilentum noto dalle fonti, utilizzato non per gli usi quotidiani o i trasporti agricoli, ma per accompagnare momenti festivi della comunità, parate e processioni”.
La scoperta degli archeologici (nella foto qui sopra di Luigi Spina, un momento degli scavi) è riuscita verosimilmente a salvare il carro dai “tombaroli”, i cercatori di frodo che operano da anni nella zona per trovare reperti da vendere poi sul mercato clandestino dell’antiquariato. Si arricchisce così ulteriormente l’attrattiva di Pompei per il turismo italiano e internazionale, in attesa che le visite possano riprendere a pieno regime alla fine della pandemia.
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