Sono 4.741 i collezionista italiani di arte moderna e contemporanea, censiti nel database della VIP Collectors List di Artissima, la prestigiosa fiera torinese (nella foto sotto), utilizzato come base un’analisi sociodemografica dell’universo di riferimento. La ricerca è stata promossa da Intesa Sanpaolo Private Banking, in collaborazione con la Direzione Arte, Cultura e Beni Storici e la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, presentata presso le Gallerie d’Italia, in Piazza Scala, a Milano (nella foto in alto). E sono due le novità principali che se ne possono ricavare.
La prima è che nell’ultimo ventennio s’è registrata, prima all’estero e poi anche nel nostro Paese, una nutrita e qualificata presenza femminile. Degno di nota il fenomeno del collezionismo “di coppia”, che vede un collezionista uomo o donna (main collector) affiancato dal partner (co-collector), con cui condivide le scelte, accanto a coppie che si muovano insieme, ma sviluppano raccolte personali.
I dati geografici rivelano che i nostri collezionisti dimorano in netta prevalenza nelle regioni settentrionali: più del 50% tra Lombardia e Piemonte, ma il collezionismo capillarmente diffuso sul territorio nazionale, dato che sono registrati 582 luoghi di residenza differenti, con un predominio dei grandi centri urbani, dato che in rapporto ai livelli di reddito più della metà dei collezionisti residenti nel nostro Paese vive in tre sole città, nell’ordine Milano, Torino e Roma. Cresce intanto la visibilità sociale e la riconoscibilità pubblica dei collezionisti italiani: mecenati e filantropi sono aumentati dell’8,4% negli ultimi quattro anni e i fondatori di musei privati del 10,5% nel medesimo lasso di tempo.
Rispetto alle analisi finora disponibili, questa indagine (nella foto sotto, il volume dell’edizione 2022) ha introdotto nuovi quesiti registrando l’adesione di 256 collezionisti: oltre il 70% del campione è formato da collezionisti “professionisti”, caratterizzati da esperienza longeva, comportamenti d’acquisto non occasionali e raccolte eclettiche formate, in media, da quattro diverse tipologie di beni. La maggioranza dei collezionisti acquista mediamente ogni anno meno di 10 nuove opere e il budget per le acquisizioni, nell’85% dei casi, rimane inferiore ai 100.000 euro, prediligendo opere d’arte contemporanee e/o post-war, mentre solo una minoranza raccoglie arte moderna.
L’86% dei collezionisti provvede autonomamente alla gestione della propria collezione e solo l’8% si avvale di un consulente o di servizi di art advisory. Più della metà dei collezionisti custodisce la collezione nella propria abitazione, a cui seguono altri luoghi di proprietà (14% in azienda, 13% in altra sede) e dai depositi (15%). Nella maggioranza dei casi le collezioni non sono accessibili al pubblico.
Lo studio sottolinea, infine, come la corporate collection di Intesa Sanpaolo, formata da un cospicuo complesso di beni dall’archeologia al contemporaneo, abbia subito un’accelerazione imponente negli ultimi anni sia ulteriormente cresciuta, di pari passo con l’impegno della banca nell’arte e nella cultura. L’esposizione di una porzione significativa delle opere nelle Gallerie d’Italia – l’insieme delle sedi museali dell’Istituto – ha favorito la percezione della rilevanza dei beni; la loro varietà e il monitoraggio del valore hanno garantito un sistema resiliente anche dal punto di vista patrimoniale.
“Con grande soddisfazione – dichiara Andrea Ghidoni, direttore generale di Intesa Sanpaolo Private Banking – presentiamo la nuova edizione di ‘Collezionisti e valore dell’arte in Italia’: un documento che indaga il mercato dell’arte e il mondo dei collezionisti italiani, con un’attenzione particolare sulle tendenze dell’arte moderna e contemporanea. Fornire alla nostra clientela soluzioni efficaci e innovative di wealth management è da sempre la mission di Intesa Sanpaolo Private Banking e, in quest’ottica, anche l’Art Advisory rientra tra i servizi per la gestione del patrimonio personale e familiare, in tutte le sue articolazioni, poiché ci consente di assistere la clientela in occasione dei passaggi generazionali, nella valorizzazione di opere d’arte, o di altri beni da collezione, rispondendo a specifiche esigenze”.
Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo, commenta: “Questa ricerca è il risultato di una forte sinergia fra diverse strutture della Banca che mettono a fattor comune le proprie competenze e visioni attorno al sistema dell’arte e della cultura. Va sottolineata la continuità di un lavoro che ogni anno aggiunge qualità e quantità di informazioni sul mercato dell’arte italiano, in questa occasione anche grazie alla collaborazione con Artissima, per metterle a disposizione della comunità. Una delle strategie di promozione del patrimonio d’arte di proprietà è l’investimento in attività di studio che ne approfondiscono la dimensione, l’evoluzione e il valore, evidenziando quanto Gallerie d’Italia e le collezioni della Banca siano importante elemento identitario del Gruppo”.
Il volume “Collezionisti e valore dell’arte in Italia 2022” è la nuova edizione della collana editoriale pubblicata da Edizioni Gallerie d’Italia | Skira.