Nell’ambito del World Economic Forum di Davos, Intesa Sanpaolo è stata confermata per il quarto anno consecutivo l’unica banca italiana tra le 100 società quotate più sostenibili al mondo nella classifica stilata da Corporate Knights, la rivista canadese specializzata in sostenibilità. Intesa Sanpaolo si è posizionata al 39° posto su circa 7.400 imprese analizzate in base a 21 indicatori in ambito ambientale, sociale e di governance.
Il Gruppo ha ricevuto conferma inoltre dell’inclusione nel Bloomberg Gender-Equality Index (GEI) 2020, indice trasversale a tutti i settori di business lanciato da Bloomberg nel 2018 che valuta l’impegno e le azioni in materia di parità di genere delle principali società quotate a livello globale. L’analisi ha portato all’inclusione nell’indice di 325 società quotate nelle principali borse mondiali su oltre 11.500 aziende analizzate appartenenti a 42 paesi.
Questi riconoscimenti seguono l’annuncio dell’inclusione di Intesa Sanpaolo, unica banca italiana, nella Climate A List 2019 del Carbon Disclosure Project (CDP), l’elenco che include 179 aziende – su oltre 8.000 analizzate – leader a livello mondiale nella performance ambientale e nella mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.
I riconoscimenti di queste importanti istituzioni internazionali indipendenti giungono a pochi giorni dall’incontro in cui il Gruppo ha illustrato i suoi principali risultati e progetti in tema di sociale, ambiente, cultura, innovazione e dove il CEO e Consigliere Delegato Carlo Messina ha annunciato investimenti per 50 miliardi nella green economy.
“Siamo particolarmente orgogliosi di questi riconoscimenti – ha commentato lui stesso – che danno al nostro impegno in tema sostenibilità un autorevole suggello internazionale. L’ambiente è un tema strategico e prioritario e Intesa Sanpaolo è pronta ad accelerare gli investimenti in green economy, per sostenere questo cambiamento. Il nostro impegno verso la sostenibilità sociale e ambientale è reso possibile dai risultati della Banca, una delle più solide e profittevoli in Europa, risultati ottenuti grazie alle 90.000 persone che vi lavorano. Per questo la conferma dell’inserimento nel Gender Equality Index di Bloomberg che valuta le politiche di genere e di conciliazione lavoro-famiglia riveste un particolare significato”.