Il management dell’arte e della cultura diventa sempre più una professione, specialmente in un Paese come l’Italia che vanta il più ricco “deposito” storico del mondo. Per favorire la crescita delle competenze fra gli operatori del settore, come elemento qualificante del sistema nazionale, Intesa Sanpaolo avvia la prima edizione del corso executive in “Gestione dei patrimoni artistico-culturali e delle collezioni corporate”. L’iniziativa, con il patrocinio del Mibact, nasce dall’esperienza acquisita negli anni dal Gruppo con il Progetto Cultura, il programma che dal 2011 tutela, gestisce e valorizza le collezioni della Banca: oltre 30 mila opere di cui circa 3.500 di particolare pregio storico-artistico; le Gallerie d’Italia con i tre musei a Milano (nella foto), Napoli e Vicenza e quello di prossima apertura a Torino; l’Archivio storico del Gruppo, il progetto Restituzioni.
Il corso, unico in Italia, è realizzato da Intesa Sanpaolo con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione Cariplo, in collaborazione con Intesa Sanpaolo Formazione e Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura e ideato con il contributo scientifico della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali. Si aggiunge così un tassello importante alle attività filantropiche realizzate in ambito culturale dalle fondazioni Cariplo e Compagnia San Paolo, che ogni anno mettono a disposizione ingenti risorse per progetti sul territorio per la valorizzazione e la promozione dei beni artistici e architettonici. Anche il miglioramento delle competenze di chi opera in questo ambito rientra tra gli obiettivi delle fondazioni, come l’accesso a opportunità culturali, soprattutto nei confronti di quel pubblico e di quelle persone che di solito non hanno occasione o mezzi per avvicinarsi o fruirne.
Fra i temi trattati, la tutela dei patrimoni di privati, istituzioni non profit e imprese; il contesto giuridico istituzionale in Italia e all’estero; la relazione pubblico-privato e le nuove forme di partnership; le prassi innovative di heritage management; il collection management in ambito privato e aziendale; la dimensione economico-finanziaria e contabile dei beni e delle attività culturali; le strategie di valorizzazione e di ampliamento della fruizione di patrimoni corporate e privati.
Il corso, sotto la regia organizzativa di Intesa Sanpaolo Formazione, è coordinato dal professor Guido Guerzoni, docente dell’Università Bocconi. Le lezioni sono tenute da accademici di atenei italiani, professionisti, manager della cultura e d’impresa, direttori e funzionari museali, una faculty che comprova la stretta relazione tra il settore pubblico e il comparto privato quale leva fondamentale di sviluppo ed elemento qualificante per le politiche di tutela, gestione e valorizzazione dei beni culturali.
Questa nuova iniziativa è il primo passo di un più ampio progetto di formazione in via di definizione, “Gallerie d’Italia Academy”, un ulteriore impegno di Intesa Sanpaolo verso il mondo dell’arte e della cultura orientato alla costituzione di un bacino qualificato di professionisti specializzati in uno dei settori più attivi e caratterizzanti per il Paese.
Il corso si rivolge a laureati con esperienza lavorativa di almeno due anni, preferibilmente nella gestione di musei, archivi e patrimoni artistici di imprese e privati con l’obiettivo di accrescerne le competenze manageriali e le relazioni con il territorio. Dura sei mesi, da febbraio a luglio 2021, con 144 ore di lezione svolte in dodici sessioni (venerdì pomeriggio e sabato). Ha un approccio multidisciplinare e applicativo basato su analisi e sperimentazione di casi concreti e sullo scambio diretto tra docenti e partecipanti.
Fino al perdurare dell’emergenza sanitaria, il corso sarà erogato in digitale tramite la piattaforma di e-learning della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, partner scientifico del corso. Eventuali incontri in presenza si terranno a Milano, presso le Gallerie d’Italia – Piazza Scala e a Torino, nella sede della Fondazione 1563. La didattica potrà essere integrata da visite studio di luoghi d’arte, istituzioni culturali, patrimoni aziendali e musei.
Sono disponibili 8 borse di studio erogate da Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura e dalla Fondazione Cariplo. È previsto inoltre il programma Gallerie d’Italia Fellowship che consente la partecipazione di 4 ulteriori candidati con meno di 32 anni, che abbiano conseguito un dottorato di ricerca o un diploma di specializzazione da non più di 18 mesi in discipline economiche, giuridiche e storico-artistiche legate ad arte e cultura non ancora inseriti nel mercato del lavoro.
Informazioni e costi sul sito www.intesasanpaoloformazione.it dove è possibile compilare la domanda di ammissione al corso distribuito da Intesa Sanpaolo Formazione a partire dal 1° dicembre.
Dichiara Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore delle Gallerie d’Italia: “L’impegno per la cura e la promozione dell’eccezionale patrimonio culturale della Banca ha ribadito l’importanza della formazione di competenze specifiche nella gestione delle collezioni d’arte e dei musei. L’iniziativa, risultato di un’attiva sinergia fra soggetti pubblici e privati, concretizza un’opportunità innovativa di crescita per giovani professionisti del settore, testimoniando la capacità del Progetto Cultura di Intesa Sanpaolo di generare valore anche sociale, in una prospettiva aggiornata sui temi e sulle sfide del presente”.
“Abbiamo deciso di partecipare a questa importante iniziativa perché convinti che la formazione di tutti gli operatori del settore, inclusi i responsabili della gestione privata del patrimonio culturale, sia la garanzia per una sempre più efficace attuazione delle politiche pubbliche di tutela e valorizzazione”, spiega Alessandra Vittorini, direttrice della Fondazione Scuola dei Beni e delle Attività Culturali, istituto internazionale di alta formazione e ricerca, nato nel 2016 per volontà del MIBACT come struttura operativa a sostegno delle politiche di innovazione e qualificazione dei professionisti del patrimonio culturale. E la stessa Vittorini aggiunge: “Per questo, abbiamo studiato, insieme a Intesa Sanpaolo, un programma formativo capace di creare nei partecipanti quel linguaggio comune innovativo e consapevole che siamo convinti genererà effetti positivi per l’intero sistema del patrimonio”.