IN MOSTRA L’ARTE ASTRATTA DI INTESA SANPAOLO ALLA CASA MUSEO DI AREZZO (34 OPERE)

IN MOSTRA L’ARTE ASTRATTA DI INTESA SANPAOLO ALLA CASA MUSEO DI AREZZO (34 OPERE)

Alla Casa Museo dell’Antiquariato di Arezzo, parte del patrimonio di Intesa Sanpaolo, è aperta al pubblico fino al 9 giugno 2024, la mostra La libera maniera. Arte astratta e informale nelle collezioni Intesa Sanpaolo organizzata e promossa dalla Banca, dalla Fondazione Ivan Bruschi e dalla Fondazione CR Jesi, in sinergia con Gallerie d’Italia. L’esposizione – di cui è curatore Marco Bazzini, uno dei più noti studiosi dell’odierna cultura figurativa – attinge alle prestigiose collezioni di Intesa Sanpaolo, nel quadro di un’efficace collaborazione che anche nel 2023 è stata attivata con le due Fondazioni e che avvia un innovativo percorso espositivo in due tappe, prima ad Arezzo e poi a Jesi, dal 7 dicembre 2024 al 5 maggio 2025.

Attraverso una selezione ragionata di 34 opere che costituiscono il nucleo centrale delle due tappe espositive, la mostra prende in considerazione il periodo tra la fine della Seconda guerra mondiale e l’inizio dei favolosi anni Sessanta in Italia. Un decennio o poco più in cui si ricostruisce il Paese per lasciarsi alle spalle le rovine materiali delle città, dell’economia e della società civile. E allo stesso tempo, in quello che può essere immaginato come un abbandonato e incolto territorio, inizia anche la ricostruzione di una coscienza culturale che aveva pesantemente sofferto le restrizioni del Ventennio.

Gli anni Cinquanta sono gli anni della rinascita del Paese, della formazione della Repubblica, del risvegliarsi delle arti attraverso molteplici esperienze che non risparmiano accese polemiche. Il dibattito guidato da fronti opposti che non ignorano differenti orientamenti politici, oltre che poetici, è la prova di una vera vitalità e ripresa dell’arte italiana.

Luca Benvenuti, presidente Fondazione Ivan Bruschi, commenta: “Esprimo la massima soddisfazione nell’essere riusciti a organizzare ad Arezzo, grazie alla collaborazione con Intesa Sanpaolo e con Fondazione CR Jesi, un’esposizione che offre l’opportunità ai visitatori di godere di opere di artisti di caratura internazionale come tra i tanti Afro, Burri e Fontana, oltre a una selezione di rilievo di importanti artiste come Carla Accardi e Carol Rama. Un progetto che arricchisce la proposta culturale e turistica della nostra città, che siamo molto lieti possa proseguire da fine anno nella tappa di Jesi”.

 Dichiara Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo: “La condivisione delle opere d’arte di proprietà, anche al di fuori di Gallerie d’Italia, oltre le sedi di rappresentanza e i caveau aperti al pubblico, racconta l’impegno di Intesa Sanpaolo nel mettere sempre più a disposizione un patrimonio di forte significato identitario. Il lavoro di valorizzazione intorno alle collezioni diventa a sua volta momento prezioso di dialogo con i territori e ragione di sinergia con le principali realtà del Paese”.

GALLERIE AR 2

Opera Alberto Burri

 L’esposizione parte presentando quella breve esperienza astratta che si manifestò tra le due guerre, con personalità come Alberto Magnelli e Corrado Cagli, per poi aprirsi a una libertà di maniere: da qui, il titolo della mostra che vuole essere anche un omaggio a Giorgio Vasari nell’anno delle sue celebrazioni, maniere che guardano all’arte polimaterica come in Alberto Burri o a nuove dimensioni come in Lucio Fontana e con lui in Edmondo Bacci e Gino Morandis.

GALLERIE AR 3

Opera di Lucio Fontana

Nelle sale di Casa Bruschi, i visitatori potranno ammirare le opere di giovani artisti che si indirizzano verso esperienze che scoprono il segno, come Carla Accardi, Achille Perilli e Antonio Sanfilippo (esponenti anche del gruppo Forma); ma anche il gesto, come quello rivoluzionario di Emilio Vedova. Oppure, si rivolgono a una realtà concreta che supera ogni estrazione dal reale cercata dal Movimento Arte Concreta, presente qui con Gillo Dorfles, Bruno Munari, Atanasio Soldati, Gianni Monnet. E ancora c’è chi come Birolli e Morlotti guardano alla natura con dense superfici pittoriche o, al contrario, chi scruta l’universo atomico sia del micro che del macrocosmo, Enrico Baj e Guido Biasi. Anche le artiste prendono parte a questa nuova dimensione con una sensibilità fortemente autonoma: oltre ad Accardi sono esposte opere di Carol Rama, Renata Boero, Regina e Paola Levi Montalcini.

A completare la rassegna, un nucleo di artisti che si forma in questi anni, ma che da tali premesse salta oltre l’Informale per guidare le ricerche del decennio successivo in cui si conquistano nuove dimensioni pittoriche: Toti Scialoja, Gastone Novelli, Mario Nigro ed Enrico Castellani.

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