Nel 2019 hanno generato circa 3,2 miliardi di euro di fatturato (con una crescita 10 volte superiore rispetto alla media italiana negli ultimi 6 anni) e occupato oltre 15.000 dipendenti (con una crescita 8 volte superiore alla media italiana negli ultimi 6 anni). Sono le 144 “Imprese Vincenti” che hanno partecipato quest’anno al Digital Tour di Intesa Sanpoaolo (nella foto, la sede di Milano illuminata dal tricolore), il programma per la valorizzazione delle piccole e medie imprese italiane, spesso poco note ma fondamentali per la vitalità del sistema produttivo. Capaci di esprimere esempi di eccellenza imprenditoriale e del made in Italy, queste aziende costituiscono il motore di filiere e distretti produttivi.
L’evento di chiusura – pensato come tavola rotonda in cui imprenditori, banche e opinion leader hanno tracciato un bilancio di questa esperienza e della situazione del contesto produttivo italiano – ha visto collegate le 144 imprese che in oltre due mesi hanno partecipato alle varie tappe del digital tour che, in 12 tappe complessive, ha percorso tutta la Penisola fermandosi virtualmente a Milano, Firenze, Torino, Napoli, Padova, Brescia, Bari, Bologna, Bergamo, Roma e Cuneo, oltre a dedicare una tappa alle imprese del Terzo settore. Una partecipazione che, nonostante l’emergenza coronavirus, ha evidenziato la volontà, la speranza e l’impegno imprenditoriale che il mondo delle PMI mette in atto quotidianamente per mantenere attivo il tessuto produttivo del Paese.
In continuità con il tour partito a fine settembre, l’evento finale di “Imprese Vincenti” è stato del tutto digitale: il bilancio dell’edizione 2020 ha contribuito a mettere a fattor comune le componenti distintive di tutte quelle imprese che, in vari settori e con diverse storie d’impresa, riescono ad aumentare fatturato e produttività o comunque a rispondere alla crisi e ad attuare strategie efficaci per lo sviluppo. Attraverso le testimonianze di piccoli imprenditori e grandi aziende, è emerso il valore delle PMI in molte delle filiere produttive e dei distretti industriali che ancora oggi trainano l’economia italiana. L’emergenza Covid-19 è stata centrale nella discussione, spartiacque nella riflessione sullo stato di salute della nostra imprenditoria: partendo dai casi di successo, sono stati approfonditi percorsi “vincenti” e sono emersi alcuni processi di trasformazione che hanno guidato il passaggio dalla logica del valore del prodotto a quella del valore dell’azienda.
Le “Imprese Vincenti 2020” hanno una maggiore capacità di adattarsi ai cambiamenti del contesto, riuscendo a mantenere una prospettiva a lungo termine e impostando strategie per il futuro. Sono esempi di eccellenza imprenditoriale e del made in Italy che continuano a trainare l’economia e che, soprattutto in questa delicata fase, possono contribuire al rilancio del Paese. Differenziate le categorie merceologiche di appartenenza, spesso collegate ai distretti industriali o al sistema delle filiere del proprio territorio di radicamento: abbigliamento, agroalimentare, chimica e metalli, chimica e plastiche, digital, ICT & electronics, elettronica e meccanica di precisione, energia, ambiente e risorse naturali, food & beverage, industria chimica e metalmeccanica, industria e servizi, meccanica ed elettronica, medicale e farmaceutica, moda e design, sistema persona, arredamento e design, tessile, trasporti e distribuzione.
Le 144 imprese vincenti selezionate sono espressione dunque del tessuto economico italiano per dimensione e caratteristiche produttive, ma rappresentano un vero elemento di eccellenza. Le analisi effettuate su questo campione di imprese durante tutta l’evoluzione del Digital Tour ha evidenziato come queste PMI, anche in una fase di crisi economica come quella attuale, hanno continuato a investire sulle direttrici fondamentali per la crescita delle imprese: sostenibilità, innovazione, investimenti sul capitale umano, passaggio generazionale, internazionalizzazione, legame con il territorio e con le proprie filiere produttive, oltre a una forte attenzione all’impatto sociale generato sul proprio territorio di riferimento.
Nel corso del Digital Tour sono state raccolte le testimonianze concrete di imprenditori che, partendo da un posizionamento eccellente, hanno reagito alla situazione di crisi. Ne è emerso un quadro che in qualche modo traccia una linea importante per la ripresa.
Le imprese del panel hanno tutte lavorato sulle persone, evidenziando come nel momento della crisi, la formazione e i sistemi di welfare sono stati un fattore critico di successo per guardare oltre la fase della pandemia. Tutte le imprese che hanno partecipato al Tour hanno evidenziato in maniera forte come il legame tra l’impresa e le persone è stato un elemento fondamentale per costruire una ripartenza.
Una seconda direttrice importante che le imprese del panel hanno evidenziato è stata la capacità di proseguire negli investimenti, con un riorientamento verso la digitalizzazione e la sostenibilità: dalle testimonianze di questi imprenditori è emerso come sia stato essenziale nella fase di crisi rivedere i propri programmi di investimento, guardare alle nuove tecnologie per aprirsi in maniera più competitiva ai mercati e aumentare l’efficienza dei processi produttivi. L’adozione di politiche di business orientate ai temi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance è stata inoltre percepita dalle imprese del panel come una opportunità per aumentare la propria competitività e investire nella creazione di valore di lungo periodo.
Infine il forte legame con il proprio territorio di radicamento è stato un elemento che ha caratterizzato tutte le imprese incontrate nel percorso digitale attraverso l’Italia: la sinergia con il tessuto imprenditoriale locale, con le caratterizzazioni produttive locali è stato un elemento che ha contribuito alla crescita anche internazionale, in quella capacità tutta italiana di esportare le micro-eccellenze di qualità. Il legame con il territorio è emerso in particolare anche nella tappa dedicata alle imprese sociali, elemento di novità nell’edizione 2020, da cui è emerso come fattore cruciale l’integrazione tra profit e non profit, come leva per la creazione di benessere sociale per tutte le comunità.
Anche per le “Imprese Vincenti 2020” le PMI selezionate saranno inserite in programmi di accompagnamento alla crescita e di visibilità a livello nazionale offerti da Intesa Sanpaolo e dai partner dell’iniziativa. Da un lato, Bain & Company, ELITE, Gambero Rosso, insieme a Cerved e Microsoft Italia, metteranno a disposizione delle aziende strumenti di supporto alla crescita come advisory dedicati alla comprensione del posizionamento strategico dell’azienda sul proprio mercato di riferimento e all’identificazione di possibili linee guida per lo sviluppo, confronto con la community ELITE e con best practice internazionali, partecipazione a corsi di formazione, workshop o sessioni dedicate su tematiche di carattere strategico. Cerved ha contribuito alla creazione del modello di selezione delle “Imprese Vincenti”, mentre Microsoft Italia accompagnerà le PMI con formazione e servizi di supporto tecnologico per accelerare i percorsi di trasformazione digitale. Intesa Sanpaolo Forvalue, Intesa Sanpaolo Formazione e Intesa Sanpaolo Innovation Center seguiranno con interventi mirati i programmi di sviluppo offerti da “Imprese Vincenti”.
Stefano Barrese, responsabile Divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo, dichiara: “Il Digital Tour di Imprese Vincenti ha attraversato tutta l’Italia e – nonostante le difficoltà che la crisi pandemica sta determinando – la risposta e la partecipazione delle PMI italiane è stata totale, a testimonianza che i tratti comuni dell’imprenditoria italiana sono passione, ingegno italiano e determinazione”. E aggiunge: “Le imprese hanno raccontato la loro storia aziendale non sottacendo le difficoltà del momento, che però affrontano grazie ai propri elementi di forza quali il valore del legame con il proprio territorio insieme all’elevato tasso di innovazione, ai rapporti consolidati con l’estero, agli investimenti in ricerca e l’attenzione a capitale umano, ambiente e sostenibilità, fino allo sviluppo di processi produttivi ispirati alla circular economy. Proprio la crisi generata dalla pandemia deve spingerci nel continuare a valorizzare i talenti delle aziende eccellenti che si mantengono resilienti e capaci di guardare avanti, chi ha impostato correttamente la propria strategia imprenditoriale riesce a reagire e a ripartire. Per noi – conclude Barrese – tutte le imprese che si stanno impegnando nella ripartenza sono comunque vincenti, dobbiamo accompagnarle verso il rilancio e la crescita”.