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A VENEZIA, IL PROGETTO “FUTURA” CONTRO LA POVERTA’ DELLE GIOVANI DONNE CON INTESA SANPAOLO

Nell’ambito della rassegna “Dritti sui Diritti”, ha fatto tappa a Venezia il Progetto “FUTURA”, attivo anche a Roma e Napoli. L’iniziativa, promossa da Save the Children, Forum Disuguaglianze e Diversità e YOLK, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, intende contrastare la povertà educativa e materiale. L’obiettivo è quello di rimuovere concretamente gli ostacoli che impediscono alle ragazze e giovani donne (13-24 anni), nei percorsi scolastici e formativi, di esprimere a pieno titolo talenti, capacità e desideri con un’attenzione particolare al delicato passaggio in cui diventano madri (foto in alto di Monkeybusinessimages).

ISP Futura

Sono stati 300 i percorsi attivati da “FUTURA” fino a oggi nei tre diversi territori, di cui 100 solo nel capoluogo veneziano. A livello nazionale Il 49% di tutti gli interventi si concentra nelle azioni rivolte alla ripresa o consolidamento degli studi e l’avvio professionale (47% nel territorio di Venezia). Il 27% si rivolge a speranze e aspirazioni (il 23% nel territorio di Venezia), proponendosi di realizzare obiettivi specifici rivolti al raggiungimento dell’autonomia e del benessere attraverso una pianificazione concreta dei propri obiettivi. Il 19% riguarda il benessere emotivo (il 20% nel territorio di Venezia), includendo la partecipazione ad attività sportive, culturali, ricreative e, quando necessario, sostegno psicologico. Il restante 5%, rivolto alle relazioni sociali e alle reti di supporto (il 10% nel territorio di Venezia), promuove la conoscenza degli strumenti per esercitare cittadinanza attiva, conoscenza dei luoghi, delle istituzioni, delle possibili reti di supporto sul territorio.

Secondo i dati PISA 2022, il punteggio medio in financial literacy (conoscenza e comprensione dei fenomeni finanziari) ottenuto dai 14 Paesi OCSE è stato di 498 punti. L’Italia, con 484, è risultata tra quelli con un punteggio statisticamente più basso rispetto alla media internazionale. Dalla rilevazione emerge anche che in Italia, il punteggio medio in financial literacy presenta un divario di genere a favore dei ragazzi. A livello medio OCSE, infatti, i ragazzi superano le ragazze di 5 punti. Tale differenza è decisamente più marcata in Italia dove tra ragazzi e ragazze raggiunge i 20 punti. In particolare, la percentuale di maschi in grado di risolvere compiti più complessi, corrispondenti ai livelli 4 e 5 della scala, è significativamente maggiore di quella delle coetanee femmine (di 7 e 5 punti percentuali, rispettivamente); al contrario, la percentuale di ragazze che si collocano nel livello minimo di competenza (livello 2) o nel livello 3 è significativamente maggiore di quella dei coetanei maschi (di 6 e 4 punti percentuali, rispettivamente). Non si osservano invece differenze significative tra le quote di ragazzi e ragazze che non raggiungono il livello minimo di competenza.

Sottolinea Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children Italia: “Il progetto ‘FUTURA’ apre la strada a nuovi orizzonti tutti al femminile. Le ragazze e le giovani donne coinvolte hanno l’opportunità di imparare nuove competenze che saranno fondamentali per il loro percorso professionale e la loro emancipazione. Questo passa anche e soprattutto dall’acquisizione di strumenti di educazione finanziaria che le renderanno indipendenti e libere di poter prendere decisioni importanti e in grado di investire e di scommettere su se stesse”.

Commenta Paolo Bonassi, Chief Social Impact Officer Intesa Sanpaolo: “Uno dei punti di forza del progetto ‘FUTURA’ è il lavoro congiunto di soggetti diversi che mettono a fattor comune le rispettive esperienze e risorse per aiutare giovani donne le cui difficoltà di oggi rischiano di avere ripercussioni serie in futuro. Intesa Sanpaolo interviene a sostegno del contesto sociale proprio con questo approccio: partecipa attivamente alla progettazione e allo sviluppo delle iniziative, contribuisce a promuovere reti, genera un impatto positivo di lungo termine per il contrasto delle povertà e a favore dell’inclusione sociale”

Aggiunge Silvia Vaccaro del Coordinamento nazionale del Forum Disuguaglianze e Diversità: “I dati e le storie raccolte ci dicono che l’intuizione e la scommessa iniziale del progetto ‘FUTURA’ erano giuste: pensare a strategie in grado di contrastare il nefasto intreccio tra disuguaglianze educative e disuguaglianze di genere. Il progetto dà indicazioni precise alla politica, una fra tutte che per agire su fenomeni complessi servono interventi flessibili, capaci sia di partire dai bisogni e dai desideri delle persone per cui sono pensati, sia di adattarsi ai diversi contesti territoriali in cui vanno realizzati”.

Conclude Clementina Cordero di Montezemolo, Fondatrice e Presidente Fondazione YOLK: “Investire sui singoli progetti di vita e sui desideri differenzianti è una scelta preziosissima perché la persona è davvero protagonista, perché sceglie e perché la sua scelta viene riconosciuta. Mi piace pensare alle tante storie di ‘Futura’ come a tanti romanzi di formazione.”

In generale, tutti i percorsi attivati si sviluppano e consolidano nel lungo periodo, la durata media è di un anno e mezzo con un accompagnamento durante i percorsi. Il 72% dei piani prendono avvio su proposta e grazie alla sinergia con le associazioni del territorio; il 16% in contatto con i servizi sociali e il rimanente 12% con le scuole di diverso ordine e grado.

Attraverso la piattaforma di raccolta fondi di Intesa Sanpaolo www.forfunding.it/progettofutura tutti possono sostenere il progetto “FUTURA” con il proprio contributo.

VIDEO: https://vimeo.com/1016006063/615f431d5c?share=copy

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