Non è lungo come quello sullo Stretto di Messina, vagheggiato dal ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Ma è destinato ad alimentare ugualmente proteste e polemiche il nuovo ponte sull’Arno e sulla rete ferroviaria che, a nord-ovest di Firenze, dovrebbe scavalcare il fiume a 27 metri di altezza e costare 48 milioni di euro.
“Qui – racconta lo storico dell’arte Tomaso Montanari, in un articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano e intitolato Il ponte-sfregio – la densità antropologica e il volume della viabilità da tempo esigono un nuovo attraversamento dell’Arno”. E proprio questo era stato elaborato nel 2016 un progetto, la cosiddetta “Bretellina”, che presentava l’impatto ambientale più basso fra tutti quelli presentati. Ma proprio sul suo tracciato dovrebbe essere realizzata una zona umida, per compensare la sparizione del lago di Peretola destinato a essere distrutto dall’ampliamento dell’aeroporto di Firenze: un’espansione definita senza mezzi termini da Montanari “ambientalmente devastante” e “socialmente insostenibile”, perché a suo avviso “aumenterebbe ancora la pressione turistica su una Firenze ormai al tappeto”.
Nel suo intervento, l’articolista richiama l’enciclica Laudato sì di Papa Francesco, in cui si ricorda che “è sempre necessario acquisire consenso tra i vari attori sociali, che possono apportare diverse prospettive, soluzioni e alternative”. A cominciare, naturalmente, dagli abitanti del luogo. “Ed è davvero paradossale – conclude Montanari – che rispetto al sistema di potere del Pd toscano, col suo disprezzo per ambiente, democrazia, sincerità e verità, un’enciclica papale suoni ormai rivoluzionaria”.
Dal sito web FirenzeToday, si apprende che il ponte avrà una pila e due campate, con una sezione trasversale di 17,45 metri e una lunghezza complessiva di circa 180 metri, con un solo appoggio dentro il fiume, come si vede da uno dei rendering diffusi. La prima campata – circa cento metri di lunghezza – è la più lunga e va dalla sponda nord del fiume sul lato del Parco di Bellariva al pilone sull’Arno posto a pochi metri dalla riva sud. La seconda campata, di 79 metri circa, è posta in corrispondenza del parco fluviale dell’Albereta sulla riva sud del fiume. Il ponte lo oltrepassa con un arco che ha un’altezza all’intradosso di circa 7 metri, “lasciando completamente libero il passaggio e garantendo oltre alla fruibilità anche la continuità del parco”, come assicura l’amministrazione comunale.
La sezione stradale è costituita da due marciapiedi laterali pedonali-ciclabili e da tre corsie carrabili: due in direzione nord (cioè in ingresso città, verso il parco di Bellariva e il Lungarno Colombo) e una in direzione sud (in uscita città, verso il parco dell’Albereta e via di Villamagna).
Per la realizzazione del nuovo ponte l’assessore alle Grandi Infrastrutture del Comune di Firenze, Stefano Giorgetti, parla di circa “dieci mesi di lavori”: l’infrastruttura dovrebbe essere pronta, quindi, prima della realizzazione completa della linea per Bagno a Ripoli e “assorbirà il traffico automobilistico sia in fase di cantiere, durante l’adeguamento del Ponte da Verrazzano con l’inserimento della sede tramviaria, sia per sopperire alla riduzione della sezione di traffico del Ponte da Verrazzano in fase di esercizio della nuova tramvia”.
Sono previsti anche un percorso ciclo-pedonale di raccordo fra il nuovo ponte e il viale interno del parco e l’inserimento di nuovi elementi di arredo urbano (sedute, illuminazione pubblica, aree di sosta-picnic, cestini dell’immondizia)”. Nel progetto, figura anche una nuova banchina di attracco e varo di mezzi fluviali leggeri.
“È il primo nuovo ponte sull’Arno che viene realizzato da decenni e darà una opportunità in più ai cittadini per attraversare il fiume. Sarà un tassello fondamentale per la linea che dal centro di Firenze arriva a Bagno a Ripoli”, commenta il sindaco di Firenze, Dario Nardella. “Si tratta di uno degli interventi più caratterizzanti la nuova linea, insieme alla riqualificazione di piazza Beccaria e dei viali”, sottolinea l’assessore Giorgetti.