Benefici economici per oltre 360 miliardi di euro, in termini di valore aggiunto per filiera e indotto. È quanto prevede il Piano 2030 del settore elettrico elaborato da Elettricità Futura, con 540.000 nuovi posti di lavoro nel 2030, in aggiunta ai circa 120.000 attuali. Lo studio di Enel Foundation, intitolato “La filiera italiana delle tecnologie per le energie rinnovabili e smart verso il 2030”, è stato realizzato con Althesys ed Elettricità Futura.
“L’elettricità prodotta da fonti rinnovabili – spiega il Ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto – rappresenta la via fondamentale per attuare gli obiettivi che ci siamo posti entro il 2050. Questo settore oggi rappresenta il motore economico e culturale della transizione energetica, in grado di attivare entro dieci anni fino a mezzo milione di nuovi posti di lavoro green”. Aggiunge il ministro: “Esiste un parco di progetti e investimenti che attende il via libera dal sistema delle autorizzazioni: al Ministero stiamo lavorando per sbloccare procedure spesso farraginose che bloccano questi impianti. La conoscenza e il talento dell’imprenditorialità italiana possono costruire la nostra sicurezza energetica, nella sostenibilità ambientale”.
Dichiara il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: “L’Italia e l’Europa devono lavorare assieme per una piena sovranità energetica e tecnologica, anche mirando ad un’autonomia sul fronte materie prime fondamentali”. A suo parere, “dobbiamo realizzare una risposta strategica dell’Europa e dell’Occidente alla sfida, anche valoriale, che ci viene posta dalla Cina e dalla Russia. Servono regole in sintonia con le richieste delle imprese e risorse che garantiscano chi investe in rinnovabili e green. Su questo il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ed il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sono come due binari finalmente allineati, anche con gli altri dicasteri coinvolti, su cui corre il treno della transizione ecologica e digitale che può fare dell’Italia un modello produttivo sulle rinnovabili”.
Sottolinea Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel: Nei prossimi anni ci sarà sempre più bisogno di tecnologie, competenze e visione strategica a supporto della transizione energetica. L’Italia potrà avere un ruolo da protagonista solo creando e rafforzando una catena del valore nazionale in grado di competere nello scenario internazionale. Bisogna investire lavorando su tutta la filiera, dalla lavorazione di materie prime allo sviluppo delle tecnologie, dalla generazione alla distribuzione, fino al consumo di energia, secondo un modello di sviluppo sostenibile attento all’ambiente, alle persone e alla crescita economica. L’indicazione che emerge dallo studio è chiara: siamo di fronte a un’opportunità unica: se vogliamo coglierla pienamente, il momento di agire è ora”.
Lo studio di Enel Foundation evidenzia come la crescita della capacità di generazione di energia rinnovabile, unita a una spinta allo sviluppo della filiera italiana del settore, possa portare notevoli benefici economici, sociali e d’indipendenza energetica. Dal documento definitivo, appena completato, emergono dati migliorativi in termini di benefici del Piano 2030 del settore elettrico per l’economia e l’occupazione rispetto alle stime preliminari e cautelative presentate all’Assemblea pubblica di Elettricità Futura il 21 giugno 2022. Il Piano 2030 del settore elettrico ha un target di crescita delle rinnovabili alla portata del nostro Paese e prevede benefici in linea anche con le stime dell’International Energy Agency (IEA) sulla crescita dei posti di lavoro nella transizione energetica.
“Il Piano – spiega Agostino Re Rebaudengo, Presidente di Elettricità Futura – prevede di allacciare alla rete 85 GW di nuove rinnovabili al 2030, portandole all’84% del mix elettrico. Raggiungendo questo traguardo, nei prossimi 8 anni l’Italia potrà ridurre di 160 miliardi di metri cubi le importazioni di gas con un risparmio di 110 miliardi di euro”.