Dieci anni di energia elettrica, proveniente da un impianto fotovoltaico che sarà realizzato e gestito in Italia da Enel. È il contenuto di un accordo di Corporate PPA (Power Puchase Agreement) siglato da Enel Energia, la società del Gruppo che opera sul mercato libero, e da PAM Panorama, leader della Grande distribuzione italiana.
La fornitura sarà di 160 GWh, pari a una potenza impegnata di circa 9 MW, a partire dal 2023: l’energia fornita a Pam permetterà la riduzione dell’emissione in atmosfera di 75 mila tonnellate di CO₂ stabilizzando al contempo il costo dell’energia per il cliente. Si tratta di un accordo storico, secondo un modello già sviluppato ampiamente in altri Paesi, il primo di una serie che Enel si propone di chiudere sul mercato italiano per favorire il piano di investimenti nello sviluppo di energia da fonti rinnovabili e condividere con i propri clienti il percorso verso la sostenibilità.
“Questo memorandum d’intesa riafferma il ruolo di Enel Energia come partner privilegiato per clienti business e dimostra come un’ampia gamma di aziende si stia orientando verso la transizione energetica, cogliendo i vantaggi che offrono le rinnovabili”, commenta Nicola Lanzetta, responsabile Mercato Italia di Enel. E aggiunge: “Grazie alla nostra esperienza e competenza, siamo in grado di creare soluzioni personalizzate per le esigenze dei nostri clienti, aiutandoli a raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità e di business”.
Dichiara Alessandro Riolfo, direttore tecnico di PAM Panorama: “Siamo orgogliosi di essere la prima società in Italia a firmare un contratto di Corporate PPA con un partner all’avanguardia nel settore dell’energia rinnovabile come Enel Energia. L’accordo consolida la visione della nostra azienda in un’ottica di politiche sempre più green e sostenibili, dato che l’iniziativa rappresenta l’unica vera forma di approvvigionamento energetico su vasta scala diretto da fonte rinnovabile in Italia”.
La partnership energetica tra Enel e PAM è iniziata nel 2016. Questo accordo ribadisce ora la capacità congiunta di creare innovazione, come già avvenuto nel 2018 con la stipula del primo contratto in grado di coprire il rischio meteorologico.