Ambiente, Agricoltura, Alimentazione: è la “catena delle tre A” che assicura la nostra sopravvivenza. Ben consapevoli di questa connessione, i coltivatori del Nord sono scesi in guerra per difendere i terreni agricoli dagli impianti fotovoltaici. Evidentemente, non sono contro i pannelli che catturano l’energia “pulita” del sole, ma piuttosto contro lo “scempio ambientale” che provocano quando vengono installati direttamente sulla terra da coltivare, danneggiando così la produzione agricola.
Dal Polesine al Friuli, le associazioni dei coltivatori si sono mobilitate per tutelare un patrimonio di biodiversità che comprende diversi prodotti certificati: l’insalata di Lusia Igp, l’aglio bianco polesano Dop e il radicchio di Chioggia Igp. E ancora specialità in via di estinzione, come il fagiolo “Roviotto” e alcune razze animali preservate nell’area naturale della Biosfera Mab Unesco. Ne dà notizia Avvenire, il quotidiano della Conferenza episcopale italiana, in un articolo firmato da Francesco Dal Mas. In provincia di Rovigo, è la Coldiretti a guidare la protesta; in quella di Udine, è Confagricoltura.
Ad accendere la miccia è stato l’ok della Conferenza dei Servizi all’installazione di 50 ettari di pannelli solari a ridosso del Parco del Delta del Po, nel Comune di Loreo (Rovigo). “Sottrazione di terra ai giovani, ma soprattutto di verde ai cittadini”, reclamano gli imprenditori agricoli. Nel resto del Veneto, oltre ai 500 ettari già coperti da pannelli a terra pari a 1.500 campi di calcio, le installazioni in programma riguardano altri 200 ettari.
C’è un’alternativa? E quale? Risponde all’Avvenire il presidente della Coldiretti Veneto, Daniele Salvagno: “Se si mettessero i pannelli fotovoltaici sul 20% dei tetti e delle aree di pertinenza degli 11mila capannoni non utilizzati e si coprisse il 20% dei circa 10mila ettari di aree a destinazione urbanistica non agricola, si produrrebbe una quantità di energia da fonti rinnovabili di cinque volte superiore rispetto a quella che si fa oggi con gli impianti presenti su suolo agricolo”.
La stessa Coldiretti sposta l’attenzione sulle maglie larghe della normativa vigente italiana. Questo ha indotto la politica locale a presentare una proposta di legge “ad hoc”, depositata al Consiglio regionale del Veneto che dovrebbe individuare le aree dismesse o marginali idonee all’installazione dei pannelli fotovoltaici. Per bocciare, quindi, i progetti sui terreni agricoli fertili.
Ecologisti e agricoltori sono alleati, da sempre, nella difesa dell’ambiente e del territorio. Non può essere perciò l’energia solare a suscitare un’assurda guerra fra di loro. La “filiera delle tre A” unisce in modo indissolubile la produzione agricola, l’alimentazione e la salute dei cittadini e dei consumatori.