Via all’operazione “Il mare al tempo del Coronavirus”. Su sollecitazione dell’Associazione “Mare Vivo”, guidata dalla presidente Rosalba Giugni, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha aderito al progetto per documentare lo stato dei fondali in seguito alla riduzione delle attività antropiche, provocata dall’epidemia. E così sono entrati in azione i reparti specializzati delle forze dell’ordine: i carabinieri subacquei di Napoli e Pescara sono già operativi per effettuare le prime immersioni esplorative e scoprire se anche sott’acqua si siano verificate modifiche alla flora e fauna marina, così come si è potuto constatare in superficie.
A Napoli, sotto il comando del maresciallo Sandro Bucalo, si sono recati sulla secca del Campanile a S. Giovanni a Teduccio, in prossimità del porto. L’area è stata recentemente studiata dalla fondazione Dohrn ed è caratterizzata di solito da acqua torbida, verdastra, ma ricca di vita bentonica. Si potrà verificare in questo modo se, in una zona così a ridosso della costa, l’assenza di scarichi industriali abbia prodotto cambiamenti.
Successivamente sono previste immersioni al Banco di Santa Croce, a Foce Sarno e a Capri. Il cine operatore Roberto Rinaldi parteciperà all’operazione per documentare con le sue immagini le immersioni. Poi saranno i “sub” di Pescara a effettuare un’altra serie di immersioni: alla Piattaforma Giovanna a – Roseto degli Abruzzi (TE), alla Piattaforma Fratello Cluster a Pineto (TE), e nei pressi del porto di Ortona (CH). Analoghi interventi sono previsti nella zona di Vasto, Fossacesia e possibilmente alle isole Tremiti.
“Anche in un momento difficile come questo, i Corpi subacquei delle Forze dell’Ordine scendono in campo non solo per dovere ma anche per passione e amore del mare”, ha dichiarato la presidente Rosalba Giugni: “Da questa operazione ci aspettiamo di scoprire qualcosa in più sul complesso ecosistema che regola la vita del mare, e ci auguriamo che sia una spinta per ripartire dall’ambiente”.
Le immagini delle operazioni saranno sottoposte all’esame del comitato scientifico formato da Ferdinando Boero, professore ordinario di Zoologia dell’Università Federico II di Napoli, e dal biologo marino Vincenzo Saggiomo, ex direttore generale della Stazione Zoologica A. Dohrn, rispettivamente presidente e direttore della Fondazione Dohrn. Una delle ricerche che si potranno così sviluppare sarà quella sulla eco-acustica. La direttrice di queste osservazioni è Lucia Di Iorio dell’Istituto Chorus di Grenoble. L’appuntato Marco Panico ha programmato gli idrofoni della Fondazione Triton in collegamento remoto con Grenoble, installando in mare già il primo registratore.
(Foto di Marcello Di Francesco)