Sono 167 chilometri di asfalto, con 50 gallerie e 113 fra ponti e viadotti. Con un investimento di 800 milioni di euro, la società Autostrade per l’Italia (Aspi) intende rigenerare il tratto sud della Bologna-Taranto che copre la maggior parte dei 261 chilometri di tutta l’autostrada Adriatica. I lavori si concentrano in particolare su quello che va da Porto Sant’Elpidio (Marche) a Vasto, in provincia di Chieti (Abruzzo).
A distanza di cinquant’anni dall’inaugurazione, aperta nel 1973 con gli ultimi due tratti Ancona-Pescara e Vasto-Foggia, la dorsale adriatica tornerà così a nuova vita. Con oltre 50mila transiti medi giornalieri all’anno, fino ai 75mila del periodo estivo, questa è una infrastruttura fondamentale per il traffico su ruota da Nord a Sud. E non solo per l’Italia, ma anche per il resto d’Europa.
Il piano che riguarda le gallerie è stato già avviato da Aspi a partire dal 2020. La prima fase, conclusa nel 2021, ha riguardato il rifacimento e l’ammodernamento degli apparti tecnici installati all’interno dei tunnel. La seconda, ora in corso, è arrivata al 95% dello stato di avanzamento lavori. Si prevede di completare tutti le attività entro la fine di quest’anno.
A oggi sono state ammodernate 15 gallerie, lungo un tratto di 15v chilometri, tra Porto Sant’Elpidio e Pescara Sud. L’intervento più imponente è quello in corso nel tunnel di Colle Marino Nord, fra gli svincoli di Atri Pineto e Roseto degli Abruzzi (Teramo). In molti casi, è stato realizzato il rifacimento della calotta e predisposto un nuovo sistema di impermeabilizzazione, per mettere in sicurezza le strutture più esposte alle intemperie.
Per quanto riguarda i viadotti, in questa fase gli interventi riguardano soprattutto la riqualificazione delle barriere laterali, con la sostituzione di quelle esistenti con altre di ultima generazione. E poi, l’adeguamento sismico e il consolidamento geotecnico. A causa della conformazione orografica del territorio, si tratta di opere che richiedono una costante manutenzione. Perciò l’Aspi ha previsto anche l’installazione di un sistema di monitoraggio permanente e di trincee e pozzi per il drenaggio dell’acqua piovana.