AUSTERITA’ ENERGETICA: LA GUERRA DEL GAS IMPONE RISPARMI E SACRIFICI PER EVITARE IL RAZIONAMENTO

AUSTERITA’ ENERGETICA: LA GUERRA DEL GAS IMPONE RISPARMI E SACRIFICI PER EVITARE IL RAZIONAMENTO

Austerità, sobrietà, risparmi, sacrifici. Sono le parole d’ordine per entrare nel prossimo autunno e affrontare l’inverno che si annunciano entrambi “caldi” sul piano energetico, in seguito alla guerra Russia-Ucraina e alla chiusura dei gasdotti o alla riduzione delle forniture. A lanciare recentemente l’allarme, è stata l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera), sollecitando il governo a prepararsi fin d’ora: servono “consumi controllati” e “piani dettagliati”, ha avvertito il presidente Stefano Besseghini durante la relazione al Parlamento sull’attività svolta nel 2021. A suo avviso, una campagna informativa istituzionale potrebbe essere di grande aiuto. Molto è stato fatto, ma contro le oscillazioni del costo dell’energia, e quindi l’aumento dei prezzi e delle tariffe per i clienti, l’Europa “deve prevedere interventi straordinari con un forte coordinamento delle decisioni”.

Senza pronunciare (per ora) la parola “razionamento”, il presidente dell’Arera sottolinea che “consumi controllati di energia elettrica e gas significano meno necessità di importare gas e materie prime”. Insomma, cominciamo a risparmiare già adesso per aumentare le scorte. “Possiamo contribuire con le nostre scelte quotidiane”, aggiunge Basseghini esortando i cittadini fare sacrifici subito per prepararci all’autunno e all’inverno.

GASDOTTO CHIUSO 4

Non è la prima volta, del resto, che gli italiani sono chiamati ad affrontare l’austerity. Accadde già nel 1973, all’epoca della guerra del Kippur e del conseguente “shock petrolifero”. Allora la gente reagì trasformando le “domeniche a piedi” quasi in una festa popolare, circolando in bicicletta, pattini e monopattini (a spinta), o qualcuno perfino a cavallo, nelle strade e nelle piazze delle nostre città, “liberate” per un giorno dal traffico automobilistico (foto sotto in bianco e nero). Con grande beneficio, per di più, per la qualità dell’aria e per la lotta all’inquinamento. Quella fu una prova collettiva di responsabilità e di “resilienza”, come si direbbe oggi, cioè di capacità di resistere e superare le difficoltà.

AUSTERITA' 1973

“Se è vero che il termine crisi, nell’ideogramma cinese, significa in una sola parola ‘pericolo’ e ‘opportunità’ – ha scritto su Il Fatto Quotidiano il giornalista Giovanni Valentini, ex direttore del settimanale L’Espresso – allora possiamo anche ipotizzare che l’emergenza sanitaria prima e quella bellica poi inducano o impongano un nuovo “stile di vita” all’insegna di un neo-ambientalismo”. E sullo stesso giornale il meteorologo Luca Mercalli, in un articolo intitolato “Rinnovabili, dieci anni buttati: oggi saremmo più autonomi”, ha ammonito che dobbiamo fare appello alla “sobrietà energetica”, sollecitando la tv di Stato a spiegare che “un grado in meno della temperatura di casa riduce del 7 per cento il consumo energetico”. Oppure, che “andare più piano in auto abbassa di molto il consumo di carburante” e che “non è etico sperperare la preziosa energia per scaldare la strada con quei funghi ardenti che gridano vendetta sui nostri frivoli aperitivi”. Né tantomeno lo è, per fare un altro esempio, sparare a palla i condizionatori nelle palestre dove abitualmente si va per allenarsi, per sudare e magari per dimagrire.

CAMPO FOTOVOLTAICO

Già a suo tempo, il professor Carlo Rubbia, 88 anni, premio Nobel per la Fisica nel 1984, ammoniva che il risparmio energetico è la prima fonte a nostra disposizione. Evidentemente, non si tratta di tornare alla “civiltà della candela” o della caverna. Ma piuttosto di evitare gli sprechi, adottando le nuove tecnologie che consentono di ridurre il fabbisogno di energia a parità di consumi. Dalle pompe di calore ai frigoriferi o ai televisori di nuova generazione.

Quanto agli aiuti messi in campo finora dal governo Draghi per mitigare i rincari delle bollette di luce e gas, l’introduzione dell’automatismo ha portato a triplicare il numero delle famiglie a cui viene assegnato lo sconto automaticamente. Il nuovo sistema ha consentito di riconoscere il bonus a 2.487.599 forniture elettriche e 1.537.884 a quelle del gas, per un valore complessivo di 696,8 milioni di euro (rispettivamente, 488,1 e 208,7 milioni). Ma, in attesa di sviluppare le fonti rinnovabili e di ridurre la nostra dipendenza energetica dall’estero, la partita dell’austerità sta nelle mani di ciascuno di noi, all’interno delle nostre abitazioni e dei nostri uffici. E va giocata all’insegna dell’austerità.

 

 

 

 

 

 

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