Non è bastata la dura lezione del Ponte Morandi, crollato a Genova il 14 agosto 2018 e ricostruito a tempo di record in due anni su progetto dell’architetto Renzo Piano (foto sotto). Il tragico bilancio di 43 vittime e 566 sfollati non è stato sufficiente a mettere in sicurezza dei nostri viadotti, stradali e autostradali. E così, nei giorni scorsi è crollato un tratto del cavalcavia “25 Aprile” che collega il centro di Novara con la statale di Milano (foto sotto). Una grande voragine s’è aperta sulla carreggiata sinistra in uscita, inghiottendo un’auto che è rimasta in bilico sospesa nel vuoto: fortunatamente la guidatrice è stata soccorsa e medicata in ospedale.
Ma tutta l’Italia è in bilico. Da un capo all’altro della Penisola, sono almeno 1.900 i ponti, sui 61mila osservati, con “altissimi rischi strutturali”. E oltre 18mila viadotti presentano criticità e richiedono interventi di manutenzione. Questi dati allarmanti sono contenuti in uno studio condotto da Carlo Castiglioni e Alessandro Menghini del Politecnico di Milano, durante il convegno Uno sguardo oltre il ponte organizzato a Genova dalle società Bureau Veritas Nexta e Osmos.
Più del 50% dei ponti hanno un’età superiore ai 50 anni contro una media nei Paesi del G7 che si attesta fra i 20 e i 30 anni. Lo studio ha individuato nella sola Lombardia 18 ponti che necessitano di “urgente riclassificazione e manutenzione straordinaria”, mentre altri 113 hanno bisogno di “verifiche e monitoraggi finalizzati a interventi di manutenzione straordinaria”. Solo 25 ponti sui 200 osservati in Lombardia sono “fuori dalla fascia di rischio”. Si tratta di dati preoccupanti che fanno delle infrastrutture il “grande malato” del tessuto economico e sociale del Paese, documentando un rischio che riguarda in particolare i ponti.
Oltre a “importanti e urgenti interventi di manutenzione”, come spiegano l’amministratore delegato e presidente della holding italiana di Bureau Veritas Nexta, Ettore Pollicardo, e il vice amministratore delegato di Osmos, Patrice Marc Pelletier, occorre “una terapia d’urto innovativa a fibra ottica fatta di monitoraggio dinamico e algoritmi per abbattere le soglie di rischio nella gestione delle infrastrutture”.
Le due società hanno elaborato perciò un nuovo sistema ad alta tecnologia di monitoraggio dinamico delle infrastrutture italiane che, sulla base dei carichi di lavoro (per esempio, il transito di mezzi pesanti) che devono sopportare, consenta di tracciare una mappa del rischio e quindi delle priorità d’intervento sulle infrastrutture italiane. Il programma è in grado di prevedere il punto di stress e i pesi sopportabili dai grandi viadotti autostradali e più in generale dai ponti. Un sistema che si basa sull’installazione di sistemi a fibre ottiche di connessione fra sensori digitali e analogici, in grado di trasmettere a un elaboratore centrale installato in una control room tutti i dati relativi allo stress delle infrastrutture anche in relazione alle caratteristiche e al numero dei veicoli che vi transitano. Questi dati vengono poi elaborati sulla base di algoritmi specifici inseriti nel software.
A titolo informativo, riproduciamo qui una mappa dei ponti e dei viadotti a rischio, regione per regione, pubblicata dal quotidiano La Stampa di Torino il 2 dicembre 2019. L’elenco va aggiornato, ma in gran parte corrisponde tuttora alla realtà. Negli ultimi due anni, anche a causa del Covid, sono stati pochi gli interventi messi in atto per consolidare o sostituire queste infrastrutture, come dimostra il caso più recente di Novara. La scala di valutazione va da 10 (rischio minimo) a 70 (crollo).
I ponti definiti “a rischio crollo”, secondo la mappa del giornale, sono questi:
- Ponte Scrivia (A7 in prossimità di Busalla, Genova, da 50 a 70)
- Viadotto Coppetta(A7 tra Bolzaneto e Busalla, Genova, da 50 a 70); viadotto Bormida carreggiata Nord (A26 tra Ovada e Alessandria Sud, Alessandria, da 50 a 70)
- Ponticello ad archi al km 16(A10 tra Voltri e Arenzano, Genova, da 50 a 70)
- Viadotto Vegnina(A26 tra Masone e Ovada, Genova/Alessandria, da 50 a 60)
- Viadotto Biscione carreggiata Sud(A26 tra Masone e Ovada, Genova/Alessandria, da 50 a 60)
- Sottovia Schiantapetto(A10 tra Albisola e Savona, da 50 a 60)
- Ponte sulla Statale del Monferrato(A26 tra Alessandria Sud e Casale Monferrato, da 50 a 60)
- Rocce Nere(A26, rimasto a 50)
- Bormida(A26 adesso a 70)
- Stura 5(A26 voto 50).
Qui di seguito pubblichiamo l’elenco – diffuso dal Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori), dei ponti “pericolosi” o a rischio che necessitano di cura e manutenzione.
Abruzzo: viadotti A24-A25 di Popoli, Svincolo Bussi, Tornimparte; A25 nel tratto che collega Pratola Peligna a Cocullo; tutti i viadotti autostradali A24 e A25.
Basilicata: viadotto “Carpineto I” di 241 metri sul raccordo autostradale Potenza Sicignano; Ponte San Nicola di Palazzo San Gervasio; Viadotto Scescio a Barile, Potenza-Melfi, s.s. 658.
Calabria: 4 viadotti Fiume Mesima A2 tra Rosarno e Mileto (pericolanti e sotto sequestro); variante 106 tratto A; Ponte Morandi, Catanzaro (nella foto sotto); viadotto Cannavino (Celico – Cosenza); Ponte Cannavino, SS107; Ponte Petrace, SS18 tra Gioia Tauro e Palmi; Ponte di Celico (Cannavino), SS 107; viadotto Canalgrande di San Nicola Arcella (Cosenza); viadotto Stupino, A2 a Carpanzano (CS); viadotto S. Ruiz a Carpanzano (CS): viadotti “Emoli I” e “Emoli II” a San Fili (CS), SS107.
- Catanzaro, ponte Morandi: piloni di cemento usurati
Campania: viadotto Manna, Ariano Irpino; ponte alla foce del fiume Sele SP 175; A2, viadotto Castellammare; Salerno, viadotto Gatto; Vietri, Viadotto Vietri; Napoli, Ponte di Carmiano tra S. Maria la Carità e Gragnano: Castellammare, viadotto San Marco: Atripalda (AV), Via Ferrovia, cavalcavia della SS7.
Emilia-Romagna: i ponti sul Po, tra Viadana-Borretto, Colorno-Calsalmaggiore, Ragazzola-San Daniele e Castelvetro Piacentino-Cremona.
Friuli Venezia Giulia: Prato Carnico, ponte sul Degano.
Lazio: viadotto A12 Roma-Civitavecchia, tra Civitavecchia e S. Marinella.
Roma; viadotto della Magliana Civitavecchia, ponte Via Braccianese Claudia; tangenziale viadotto Tiburtina; ponte che da via Pasquale Baffi permette di arrivare a Via di Villa Bonelli (zona Magliana), Roma; ponte ferroviario che divide Piazza della Radio e via Ettore Rolli, Roma; ponte Risorgimento, Roma; ponte Flaminio, Roma; viadotto Morandi, Fiumicino.
Liguria: Cairo Montenotte, Viadotto A6 Ferrania.
Lombardia: cavalcavia Isella, Lecco; viadotto dei Lavatoi, Como; Milano-Meda, ponte 14 all’altezza di via San Benedetto a Cesano Maderno (Km 140+228); Milano-Meda, ponte 12 all’altezza di via Alessandro Manzoni, Cesano Maderno (Km 139+318); Milano-Meda, ponte 10 all’altezza di via Maestri del Lavoro a Bovisio Masciago (Km 138+913); Milano-Meda, svincolo 26 (Km 142+974); Ponte di Legno, viadotto Ponte del Passo, Sorico (CO).
Molise: ponte del Liscione (diga del Liscione); viadotti sulla Trignina, SS 650Viadotto Gamberale.
Piemonte (ponti più vetusti): Priero, viadotto A6 Chiaggi; Fossano, viadotto A6 Stura di Demonte; Autostrada Savona-Torino, all’altezza di Cadibona; viadotto A6 tra Altare e Ferrania.
Puglia: SS16 bis viadotto, Trani; Tangenziale Est di Lecce per 11 Km, altezza uscita a destra 9B (Merine-Vernole-Melendugno); Ponte girevole di Taranto.
Sardegna: cavalcavia SS131, Mesu Mundu.
Sicilia: Autostrada Catania-Palermo, ponte Simeto; Agrigento, viadotto Morandi; Porto Empedocle, ponte Spinola, ponte Salsetto e ponte Zubbie o Re; ponte sulla statale 18 tra Gioia Tauro e Palmi
Ponte sulla statale 107; Palermo, ponte di via Oreto; viadotto Akragas 1 e 2, Statale 115 quater; ponte sul fiume Salso, Licata; strada statale 626 Caltanissetta Gela (100m da Capodarso); ponte sul fiume Gornalunga lungo la S.P. 74 in prossimità dei territori comunali di Belapasso, Motta S. Anastasia, Paternò e Palagonia.
Toscana: Firenze, ponte Vespucci; Pontedera, superstrada che collega via dei Panieracci a via del Podere, frazione di Gello.
Umbria: E45, cavalcavia di Ponte San Giovanni e cavalcavia di Collestrada.
Veneto (provincia di Venezia): San Donà sul Piave(Ve), ponte della Vittoria; Zona Chioggia (VE), ponte del Musichiere.