UNO STOP ALLA PLASTICA ALLA FOCE DEI FIUMI

UNO STOP ALLA PLASTICA ALLA FOCE DEI FIUMI

Sono i nostri 1200 fiumi che trasportano l’80% della plastica in mare. Ma quella visibile in superficie rappresenta solo il 15%: il resto si disperde nei fondali e perciò è più difficile recuperarla. Con il tempo, si frammenta in microplastiche e inquina sia la fauna sia la flora marina. E così, intossica tutti noi che indirettamente la ingeriamo.

Ecco perché bisogna fermare i rifiuti alla foce dei fiumi, prima che arrivino al mare. L’operazione è stata già sperimentata con successo sul Po, sul Sarno e attualmente sul Tevere. Ma occorre che adesso questa pratica venga adottata su tutto il territorio nazionale.

Mentre la “legge SalvaMare” è ancora all’esame del Senato per essere perfezionata, l’associazione MareVivo guidata da Rosalba Giugni lancia perciò una petizione online per sollecitarne l’approvazione, introducendo un emendamento mirato alla pulizia dei fiumi e all’installazione di sistemi di raccolta alla foce per intercettare i rifiuti. Altrimenti, secondo lo studio della Ellen MacArthur Foundation, di questo passo nel 2050 ci saranno in mare più plastiche che pesci. E quei pochi saranno pieni di microplastiche e quindi dannosi per la salute umana. Basta, dunque, mangiare plastica!

Se non vengono bloccati alla foce dei fiumi, questi rifiuti oltretutto invadono le coste e le spiagge. E per rimuoverli, occorrono ingenti investimenti di denaro pubblico. Da una parte, dunque, dobbiamo imparare a ridurre, riusare e riciclare la plastica. Nel frattempo, dall’altra, è urgente intervenire per impedire l’arrivo dei rifiuti in mare.

Per aderire alla petizione, la piattaforma change.org. Firma qui:

http://chng.it/4JYXWfQvJz

 

 

 

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