In provincia di Potenza (Basilicata), intorno ai pozzi petroliferi, si muore di tumore più che nel resto della regione. Lo documentano i numeri dell’Isde, l’Associazione Medici per l’ambiente, elaborati sulla base dei dati Istat. E lo denuncia il quotidiano cattolico Avvenire, in un articolo a firma di Pino Ciociola. Mentre tra il 2011 e il 2014 il tasso di mortalità in Basilicata è cresciuto del 2%, nello stesso periodo a Corleto Perticara (meno di 3mila abitanti) è aumentato invece del 23%. Nel 2014, il tasso di mortalità in Basilicata è stato di 10,3 per mille residenti e a Corleto Perticara di 17,9, cioè il 73% più alto del tasso regionale e il 69% più alto di quello provinciale.
Il paese di Corleto si trova a quattro chilometri in linea d’aria dal centro di Tempa Rossa, il giacimento petrolifero di Total nella Valle del Sauro, e a una ventina da quello di Viggiano. Entrambi sono sotto accusa nell’inchiesta giudiziaria della Procura di Potenza per disastro ambientale legato allo smaltimento di rifiuti tossici. Non a caso nelle ultime settimane la Procura di Potenza ha incaricato i Carabinieri di acquisire negli ospedali lucani migliaia di cartelle cliniche, per una ricognizione sulle patologie in regione e sulla loro incidenza.
In Basilicata e prevalentemente nella provincia di Potenza, si concentra – com’è noto – il 70% dell’estrazione nazionale di idrocarburi. Al momento, non ci sono prove che dimostrino un nesso di causa ed effetto. Ma, secondo il giornale della Conferenza episcopale, tutti i gli indici (speranza di vita in buona salute, tasso di mortalità per malattie dell’apparato respiratorio, tasso di dimissioni per tumori in età pediatrica) risultano superiori a quelli della regione, di tutto il Mezzogiorno e in alcuni casi anche a quelli nazionali.