INTESA SANPAOLO: BOOM “GREEN” DELL’EXPORT NELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE IN LOMBARDIA

INTESA SANPAOLO: BOOM “GREEN” DELL’EXPORT NELLE PICCOLE  E MEDIE IMPRESE IN LOMBARDIA

Nelle province di Milano e Monza Brianza, Intesa Sanpaolo (nella foto principale, la sede della Banca a Milano) ha già erogato 600 milioni di euro alle piccole e medie industrie per investimenti green. Nello stesso territorio, si registra nei primi nove mesi del 2022 un aumento dell’export del 22,7% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, insieme a un’elevata diversificazione produttiva e una propensione a brevettare i punti di forza del settore manufatturiero con quasi 3.000 stat-up innovative. In tutta la Lombardia, regione-locomotiva dell’economia nazionale, la banca ha già attivato oltre 200 contratti filiera, coinvolgendo 4.200 fornitori per un volume di affari complessivo di oltre 24 miliardi di euro.

Sono i dati principali di un’analisi a cura della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, emersi durante il convegno “ESG, verso una transizione sostenibile: scenari e opportunità per le imprese italiane”, presso la sede della Direzione Regionale Milano e Monza Brianza guidata da Pierluigi Monceri, con la partecipazione di diversi imprenditori del territorio per una riflessione sull’importanza e i vantaggi della transizione green e della digitalizzazione per il sistema manifatturiero, in linea con gli obiettivi del PNRR. Secondo questa ricerca, sono numerosi i punti di forza dell’economia del territorio nelle province di Milano e Monza Brianza: presenza di importanti player con un’elevata specializzazione nei settori avanzati, quali ICT, Finanza e Logistica; alta competitività sui mercati internazionali, con l’aumento dell’export nei primi nove mesi del 2022 rispetto al corrispondente periodo del 2021 alimentato dalla spinta dei settori della farmaceutica, chimica, sistema moda e metalmeccanica.

ISP SER

La ricchezza del know-how e delle competenze del tessuto produttivo locale favorisce un’elevata diversificazione produttiva e una buona capacità di inserirsi con successo in nuove nicchie di mercato e di specializzarsi in nuovi comparti. Negli ultimi anni sono emersi nuovi settori di specializzazione di successo come la cosmetica e gli integratori alimentari. A questo si aggiunge una buona propensione a brevettare e a creare nuove imprese innovative, fonte di spillover tecnologici: a gennaio 2023 nelle province di Milano, Monza e Brianza si contavano circa 2.975 start-up innovative, con la provincia di Milano che detiene il primo posto della classifica nazionale (2.820).

Questo scenario conferma come l’attenzione all’ambiente, la transizione verso un’economia digitalizzata e green siano ormai necessarie e determinanti per il sistema manifatturiero, oltre che a offrire numerose opportunità di sviluppo, anche in virtù delle innovazioni che si stanno affacciando sui mercati: il peso dei brevetti green sul totale delle invenzioni a livello mondiale è passato dal 6,2% nel periodo 1993-2000 al 10% negli anni più recenti (2009-16).

ISP riciclo vetro

Sul fronte poi delle tecnologie rinnovabili l’Italia, è il sesto produttore mondiale. Tra le imprese distrettuali italiane, la quota di brevetti green sul totale è salita al 6,3% negli anni più recenti (2014-2018), una quota più che doppia rispetto ai primi anni Duemila. Spicca tra tutti il distretto della Metalmeccanica strumentale di Milano e Monza, si colloca al primo posto tra quelli monitorati da Intesa Sanpaolo per numero di brevetti green (rappresenta il 26% del totale distrettuale).

La svolta green, inoltre, ha impatti positivi sui conti economico reddituali: le imprese manifatturiere dei territori di Milano e Monza e Brianza che detengono certificazioni ambientali, nell’ultimo triennio (2019-2021) hanno registrano risultati, in termini di EBITDA Margin, superiori a quelle che non ne hanno. Le imprese di questo territorio presentano inoltre un’elevata sensibilità verso i temi ambientali: il 65% delle imprese con 3 e più addetti ha intrapreso almeno un’azione finalizzata a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività. È ancora bassa, però, la quota di imprese che utilizza materie prime seconde (12%), riutilizza o ricicla le acque di scarico (3%) o con impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile (4%). Ampi margini di miglioramento sono possibili anche in termini di inclusione sociale e governance: le imprese più attive su questi fronti sono anche quelle con maggiori prospettive di crescita. Una più elevata diffusione di queste strategie passa necessariamente attraverso un rilancio degli investimenti (soprattutto in tecnologia) che, in prospettiva, possono essere sostenuti dalla spinta del PNRR, i cui risvolti sono però ancora poco conosciuti soprattutto dalle imprese più piccole.

In considerazione della rilevanza della sostenibilità ambientale e sociale per accrescere il valore della competitività delle PMI, Intesa Sanpaolo oltre ad aver attivato con il nuovo piano d’impresa 2022-2025 un plafond di 8 miliardi di euro destinato a investimenti in Circular Economy, ha lanciato nel 2020 un plafond da 2 miliardi di euro per gli S-Loans, una linea specifica di finanziamenti per supportare le iniziative delle imprese verso la transizione sostenibile. In particolare, S-Loan Climate Change, Turismo e Agribusiness con garanzia SACE Green all’80%, sono iniziative pensate per le PMI e le MID – Cap che intendono investire per contrastare gli effetti del cambiamento climatico e ridurre il proprio impatto ambientale attraverso progetti finanziari green.

ISP Pierluigi Monceri

Commenta Pierluigi Monceri, Direttore Regionale Milano, Monza e Brianza di Intesa Sanpaolo (nella foto sopra): “Anche nel 2023 continueremo ad accompagnare le imprese del territorio nei loro percorsi di crescita e sviluppo sostenibile.  Queste province hanno un tessuto imprenditoriale dinamico, con una forte tendenza all’internazionalizzazione e attenzione all’ambiente e alla digitalizzazione, fattori chiave per preservare la competitività. Vogliamo favorire anche in Lombardia la creazione di nuovi processi di filiera e il rafforzamento qualitativo di quelli esistenti. Le filiere rappresentano una leva centrale per il rilancio delle PMI ed è per noi fondamentale preservarne la catena di valore, facilitando l’accesso al credito anche delle realtà minori per sostenerle nel rilancio e nei processi di digitalizzazione e transizione green”.

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