S.MARIA DI LEUCA, L’ECOMOSTRO DEL PORTO DIVENTERÀ UN RESORT CON UN MUSEO DEL MARE

S.MARIA DI LEUCA, L’ECOMOSTRO DEL PORTO DIVENTERÀ UN RESORT CON UN MUSEO DEL MARE

Un’ecomostro d’epoca, vecchio di quasi un secolo, sparirà finalmente dalla costa pugliese. Si tratta dell’ex colonia Scarciglia, costruita nel 1928 dal fascismo sul porto di Santa Maria di Leuca, punta estrema del Salento, per ospitare i bambini delle famiglie più povere e indigenti nelle vacanze estive. Amate Sponde se n’era già occupato in passato, con un articolo intitolato “Un vecchio rudere sul porto di Leuca” (https://www.amatesponde.it/un-vecchio-rudere-sul-porto-di-leuca/).

In quella “perla” della Puglia e del Salento, un finis terrae della Penisola, l’edificio incombe con la sua mole imponente sull’estremo lembo di Punta Meliso, dove si fondono il Mar Adriatico e lo Jonio. Al di sotto della costruzione, uno splendido panorama di scogliere e grotte. Scrivemmo a suo tempo su questo sito: “Da molti anni, ormai, la colonia è abbandonata e versa in stato di degrado. Solo una “gabbia” di ponteggi la tiene ancora in piedi. Quel rudere è un obbrobrio che deturpa il profilo della costa e tutto il paesaggio. Se un edificio del genere fosse stato costruito oggi, la magistratura ne avrebbe ordinato senz’altro la demolizione”.

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Ora, come annuncia Mauro Ciardo su La Gazzetta del Mezzogiorno, al suo posto potrebbe sorgere un resort, con un centro relax aperto al territorio circostante. E lo stesso giornalista aggiunge: “La società Alboran Real Estate di Lecce, che metterebbe sul piatto sette milioni e 300 mila euro, dovrebbe presentare entro questo mese il progetto per l’approvazione da parte degli enti interessati e, se tutti i pareri dovessero essere acquisiti, entro il prossimo anno dovrebbero partire i lavori, che saranno solo il punto d’inizio di una lunga operazione di maquillage che interesserà la marina di Castrignano del Capo visto che anche il Comune farà la sua parte con ulteriori progetti finanziati o in fase di finanziamento”.

L’alternativa era se trasformarlo in un Museo del Mare oppure in un albergo a cinque stelle. “Un fatto, però, è certo”, avvertimmo allora: “Quell’obbrobrio non può restare così com’è. Delle due, l’una: o la colonia viene ristrutturata e recuperata oppure bisogna abbatterla, ammesso poi che qualche ente pubblico abbia i soldi per realizzare un’operazione del genere”.

A suo tempo, se ne interessò anche Roberto Colaninno, l’imprenditore e finanziere di origini pugliesi, già amministratore delegato dell’Olivetti e poi presidente di Telecom, che da queste parti ha acquistato una villa ottocentesca affacciata sul mare. La sua idea era quella di riqualificare l’edificio per trasformarlo in un albergo moderno. Ma le resistenze e gli interessi locali, in un rimpallo continuo di responsabilità tra la Provincia di Lecce e il Comune di Santa Maria di Leuca, avevano bloccato finora l’operazione.

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Secondo l’articolo pubblicato sulla Gazzetta, il progetto di ristrutturazione immobiliare – a firma dell’architetto Toti Semerano – prevede la demolizione della facciata che per decenni ha deturpato il tacco d’Italia. Intorno a una “piazza grande”, saranno realizzati circa 900 metri quadri di case-vacanza servite da spiagge private; un bar con ristorante di 310 metri quadri; un’ampia cucina comune per la preparazione dei pasti; accessi diretti ai singoli appartamenti; un parcheggio coperto di 780 metri quadri e una torre di 12 metri e mezzo che richiamerà le antiche torri costiere di avvistamento sparse lungo il litorale salentino. Il complesso sarà dotato, inoltre, di piscine riscaldate e spazi termali aperti, con vegetazione mediterranea e caratteristici muretti a secco costruiti con pietre di recupero locali. A completare il progetto, un Museo del Mare di 655 metri quadri, in grado di ospitare varie attività sociali e culturali.

La titolarità dell’ex colonia, dopo una lunga diatriba fra il Demanio e la Provincia di Lecce, è stata definitivamente assegnata al Comune di Castrignano del Capo, proprietario dell’ex scuola elementare che si trova alle spalle. “Sarà uno spazio aperto al pubblico e integrato con il territorio – ha spiegato alla Gazzetta il sindaco Franco Petracca: “Per noi sarà solo il punto di partenza, perché sono in cantiere tanti progetti per la riqualificazione e il rilancio di Leuca e dell’intera costa”. Attraverso un Contratto istituzionale di sviluppo (Cis), è stato già finanziato un progetto da tre milioni e 700mila euro per l’area portuale. Il Comune è riuscito, inoltre, a raccogliere oltre finanziamento per oltre 47 milioni di euro, tra cui otto per la ristrutturazione del lungomare Cristoforo Colombo, due e mezzo per il rimboschimento di Punta Ristola e altri 13 milioni per il progetto di riqualificazione della costa fino a Ugento.

 

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