“Tombini d’Italia: dal progetto grafico al design del prodotto”: è il titolo insolito e interessante di un libro scritto da Alfonso Morone, docente al DARC (Dipartimento di Architettura) dell’Università Federico II di Napoli, con un’introduzione di Giulio Iacchetti e Matteo Ragni. Di quali tombini si parla? Di quelli disseminati nelle nostre strade e nelle nostre piazze che calpestiamo abitualmente quando camminiamo a piedi o passando sopra con la macchina.
In realtà, Il tombino è uno dei prodotti più diffusi, ma anche meno approfonditi negli studi di design. Attraverso una descrizione completa e una corposa documentazione grafica, il saggio di Morone si rivolge a un ampio pubblico di lettori: dagli addetti ai lavori agli appassionati di design, con approfondimenti sugli aspetti storici, grafici e progettuali.
Una prima parte racconta il ruolo del tombino all’interno delle dinamiche di trasformazioni urbane seguite alla rivoluzione industriale e il rapporto con la cultura progettuale sino ai giorni nostri. La seconda parte presenta un catalogo “numismatico” di 248 pezzi accuratamente ridisegnati, in un’inedita collezione di segni grafici e marchi. Il libro raccoglie, infine, le immagini di alcuni tra i più importanti fotografi e artisti del Novecento che hanno utilizzato i tombini per le loro ricerche espressive.
Oggetto utile e “di servizio”, il tombino diventa così un soggetto artistico, studiato ed elaborato attraverso la grafica. Il libro racconta anche i sistemi produttivi e i processi di realizzazione. Alla fine, ne scaturisce una storia dell’arredo urbano in cui il tombino, destinato a essere calpestato e ignorato, assurge invece a simbolo della modernizzazione per le nostre città e i nostri paesi.