È giusto definirla “una giornata storica”, come ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico. E tanti altri insieme a lui. O addirittura, “epocale” come s’è spinto a definirla Roberto Cingolani, il ministro di una Transizione ecologica che stenta a partire e chissà se e quando arriverà al traguardo.
L’approvazione definitiva delle modifiche agli articoli 9 e 41 della Costituzione che introducono la tutela dell’ambiente e degli animali tra i “valori fondamentali” della Repubblica, segna certamente una svolta nella legislazione italiana e nella vita della comunità nazionale. “Un sogno che diventa realtà”, ha detto nella dichiarazione di voto alla Camera la deputata Michela Vittoria Brambilla (Forza Italia), presidente dell’intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente: “Un punto d’arrivo, ma anche un punto di partenza per norme più stringenti contro i reati a danno dell’ambiente e degli animali”. Ribadisce l’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio: “Ora bisogna adeguare leggi e sentenze”.
Finora l’articolo 9 della Costituzione prevedeva che la Repubblica, oltre a promuovere lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica, “tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. A questo, si aggiunge adesso anche la tutela dell’ambiente, delle biodiversità e degli ecosistemi, “anche nell’interesse delle future generazioni”. E qui si coglie un chiaro riferimento alle proteste e alle richieste dei giovani, rappresentate a livello planetario della giovane attivista svedese Greta Thunberg per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico.
L’articolo 41 stabiliva che l’iniziativa economica privata non deve “recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana”. A questi valori, si aggiungono ora più esplicitamente anche la salute e l’ambiente. Il rango costituzionale di questa integrazione consentirà in futuro di salvaguardare in modo più efficace i lavoratori e più in generale l’intera collettività.
Non si può che condividere, dunque, l’approvazione trasversale delle due modifiche alla Costituzione. L’auspicio, però, è che non si risolva tutto in un altro “bla bla bla”, per dirla con Greta: cioè in un rosario di buone intenzioni e di belle parole. Spetta al Parlamento dare seguito in concreto a questi principi e a questi valori, emanando nuove leggi per realizzarli effettivamente nella prospettiva della transizione ecologica.