Con la sua ricchezza di sole e di vento, donata da madre natura, la Sardegna è la nostra “isola verde” per eccellenza. E perciò, sotto la guida del Gruppo Enel, può essere considerata a pieno titolo il laboratorio italiano per la transizione energetica.
L’abbandono delle fonti fossili per la produzione di energia; il passaggio a un mix di generazione basato esclusivamente su fonti rinnovabili e abbinato alla diffusione dell’elettrificazione degli usi finali; un percorso che consentirà al territorio sardo di fare un balzo verso la completa decarbonizzazione in un’ottica di sostenibilità ambientale, risparmio ed efficienza energetica. È quanto previsto da “Elettrificazione verde della Sardegna”, il Progetto inserito tra i Multi-Stakeholders Energy Compact delle Nazioni Unite e considerato come modello per la diffusione dell’elettrificazione e la transizione energetica a livello globale.
Gli Energy Compact delle Nazioni Unite rappresentano impegni volontari, con specifici target per contribuire al raggiungimento dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) 7: assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni, e rispettare così gli impegni sul cambiamento climatico in linea con l’Accordo di Parigi. La piattaforma delle Nazioni Unite raccoglie i principali impegni di Stati, aziende, Associazioni non governative e altri attori che verranno monitorati e riceveranno il supporto tecnico e l’accesso alle collaborazioni attraverso l’Energy Compact Action Network dell’ONU.
Il Progetto “Elettrificazione verde della Sardegna” è stato presentato in occasione dell’evento on line organizzato da Enel e dall’Università degli Studi Roma Tre (Centro Ricerche Economiche e Sociali Manlio Rossi-Doria), con il supporto di Alleanza Sardegna Rinnovabile (che riunisce WWF, Kyoto Club, Greenpeace e Legambiente). All’appuntamento, introdotto dal sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, e dal Direttore Enel Italia Nicola Lanzetta, ha partecipato anche il professor Nigel Tapper, membro della commissione IPCC e premio Nobel per la pace nel 2007, insieme a numerosi altri studiosi ed esperti.
Data la penetrazione marginale del metano e la rilevanza locale dei servizi come commercio, turismo, agricoltura e pubblica amministrazione, che costituiscono il 60% del valore aggiunto, la Sardegna offre un contesto unico per l’elettrificazione. La maggior parte dell’elettricità viene prodotta utilizzando il carbone e i residui dei processi di raffinazione del petrolio. A ciò si aggiunge che l’isola vanta un consumo pro capite di energia elettrica nel settore domestico più alto d’Italia, pari a circa 1,38 MWh l’anno, con l’autoproduzione che però rappresenta ancora meno dell’1% del totale ed è quasi esclusivamente da fonti fossili.
Il Progetto “Elettrificazione verde della Sardegna” prevede di raggiungere una serie di obiettivi entro il 2030, in particolare il superamento della produzione di energia da fonti fossili attraverso la sostituzione con impianti rinnovabili, principalmente fotovoltaico ed eolico, e allo stesso tempo la diffusione di tecnologie per l’elettrificazione degli usi finali (SDG 7 target 7.1 e 7.2) come mobilità elettrica, sistemi per il riscaldamento e raffreddamento degli ambienti, l’efficientamento energetico e le piastre a induzione. Le caratteristiche demografiche e la bassa densità abitativa dell’isola (circa 68 abitanti per chilometro quadrato) consentiranno inoltre un ampio ricorso alla generazione distribuita.
“L’elettrificazione dei consumi e la sostituzione delle fonti fossili con quelle rinnovabili – dichiara Nicola Lanzetta, Direttore Enel Italia – sono due leve strategiche della transizione energetica in atto. Grazie alle sue particolari caratteristiche, la Sardegna può accelerare su questo percorso di sviluppo e raggiungere in anticipo un modello di produzione e consumo energetico più sostenibile, generando ricadute positive per ambiente, economia, occupazione e territorio e ponendosi come esempio a livello globale. Un risultato che possiamo raggiungere costruendo un’alleanza strategica tra pubblico, privato, mondo accademico, associazioni e cittadini e condividendo il valore che si genera sul territorio”.
Commenta il professor Nigel Tapper, lead author dell’IPCC: “L’area mediterranea è un hotspot del cambiamento climatico. E questo progetto guidato da Enel è un’opportunità unica per la Sardegna di essere un esempio per il mondo di come ridurre le emissioni per affrontare il cambiamento climatico. Il valore di questo progetto è quello di proporre per la prima volta su scala regionale una serie di soluzioni tecniche per ridurre il contributo di tutti, aziende o singoli cittadini, alle emissioni in atmosfera, migliorando nel contempo la qualità della vita nel rispetto del territorio”.
Le misure e le attività previste dal Progetto “Elettrificazione verde della Sardegna” forniranno utili spunti per la transizione energetica di altre aree, sia in Italia sia in altri Paesi, contribuendo a diffondere soluzioni concrete applicabili anche nei Paesi in via di sviluppo. Il processo di elettrificazione dell’isola sarà monitorato per le Nazioni Unite dall’Università degli Studi di Roma Tre – Centro Rossi–Doria.