LA TAV ROMA-PESCARA MINACCIA DI “SPACCARE” I PAESI DELL’ABRUZZO

LA TAV ROMA-PESCARA MINACCIA DI “SPACCARE” I PAESI DELL’ABRUZZO

Lunga e stretta, la nostra Penisola è fatta per andare più da nord a sud che viceversa. E ancor meno da est a ovest e viceversa. Il caso della linea ferroviaria ad alta velocità Roma-Pescara, per collegare il Tirreno e l’Adriatico, ne è una palese dimostrazione. La Tav minaccia di spaccare i paesi interessati.

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Il tracciato della TAV Roma-Pescara (da “Il Messaggero)

Contro il progetto proposto dalle Ferrovie, si rischia ora che nasca in Abruzzo un nuovo movimento No-Tav. Il tracciato dell’opera attraversa i centri abitati di diversi Comuni e prevede l’abbattimento di numerose case. E così il Consiglio comunale di Chieti ha convocato per il prossimo 31 gennaio un’assemblea aperta, invitando anche l’amministratore delegato di Rfi, Luigi Ferraris, e il commissario della Roma-Pescara Vincenzo Macello.

“L’obiettivo – ha spiegato il presidente, Luigi Febo, 55 anni, membro dell’Assemblea nazionale del Pd, in un’intervista ad Andrea Bassi per il quotidiano Il Messaggero – è far dialogare chi ha progettato e deve realizzare l’intervento con le istituzioni locali e i cittadini”. A suo giudizio, “quello della Roma-Pescara è un progetto strategico, deve andare avanti, dobbiamo evitare che si formi contro quest’opera un movimento No-Tav”. E lui stesso aggiunge: “Credo che serva un dialogo per trovare la soluzione migliore per un progetto così importante, un’infrastruttura strategica per collegare il Tirreno e l’Adriatico”.

Oltre a Chieti, sono altri quattro i Comuni che potrebbero essere attraversati dalla nuova linea ferroviaria e chiedono perciò la deviazione del tracciato: Manoppello, Alanno, Scafa e San Giovanni Teatino.

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Una veduta di Manoppello

Spiega, per esempio, al quotidiano romano Giorgio De Luca, sindaco di Manoppello (6.774 abitanti): “Il nostro Comune sarebbe colpito al cuore: nei prossimi dieci anni sarebbe peggio di Beirut”. E il sindaco di Alanno (3.382 abitanti), Oscar Pezzi: “I danni per i privati devono essere contenuti, la stazione va riqualificata”. Reclama il sindaco di Scafa (3.720 abitanti), Maurizio Giancola: “L’abitato verrebbe diviso in due e cucito solo con sottopassi. Servono ristori economici”. Infine Giorgio Di Clemente, sindaco di San Giovanni Teatino (14.239 abitanti): “Chiediamo l’interramento della tratta nel nostro territorio, altrimenti decine di abitazioni sarebbero a rischio”.

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Una veduta di San Giovanni Teatino

Sta di fatto che la Tav Roma-Pescara è inserita nel Piano nazionale di ripresa e resilienza e va completata entro il 2026, a pena di perdere i finanziamenti europei. Assicura a questo proposito il presidente del Consiglio comunale di Chieti Febo: “Noi saremo al fianco delle istituzioni affinché i tempi vengano rispettati. Vorremmo evitare comitati, con ricorsi su ricorsi. Per questo non vogliamo che questo finanziamento sia rallentato a dirottato”.

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