Seconda edizione del Corso executive in “Gestione dei patrimoni artistico-culturali e delle collezioni corporate”, istituito da Intesa Sanpaolo per favorire la crescita delle competenze dei professionisti che operano come elemento qualificante del sistema culturale italiano. La prima edizione, svoltasi da febbraio a luglio 2021, aveva suscitato uno straordinario interesse con quasi novecento domande di iscrizione.
Con queste premesse, Intesa Sanpaolo ha deciso di proporre una seconda edizione del corso, nato dall’esperienza acquisita negli anni con Progetto Cultura, il programma della Banca che dal 2011 tutela, gestisce e valorizza le collezioni di Intesa Sanpaolo formate da oltre 35 mila opere, le Gallerie d’Italia con i musei a Milano (nelle foto sotto, due vedute degli interni), Napoli e Vicenza e quello in prossima apertura a Torino (nella foto principale il rendering), l’Archivio Storico del Gruppo, il progetto Restituzioni.
Il corso, unico in Italia, è realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e della Fondazione Cariplo, in collaborazione con Intesa Sanpaolo Formazione e Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura e ideato con il contributo scientifico della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, l’istituto internazionale per la formazione, la ricerca e gli studi avanzati nell’ambito delle competenze del Ministero della cultura. L’iniziativa aggiunge un tassello importante alle attività filantropiche realizzate in ambito culturale dalle fondazioni Cariplo e Compagnia San Paolo, che ogni anno mettono a disposizione ingenti risorse per progetti sul territorio per la valorizzazione e la promozione dei beni artistici e architettonici. Anche il miglioramento delle competenze di chi opera in questo ambito rientra tra gli obiettivi delle fondazioni, così come l’accesso a opportunità culturali, soprattutto nei confronti di quel pubblico e di quelle persone che di solito non hanno occasione o mezzi per avvicinarsi o fruirne.
I temi trattati prevedono il contesto giuridico istituzionale in Italia e all’estero, la relazione pubblico-privato e le nuove forme di partnership, le prassi innovative di heritage management, il collection management in ambito privato e aziendale, la dimensione economico-finanziaria e contabile dei beni e delle attività culturali, le strategie di valorizzazione e di ampliamento della fruizione di patrimoni corporate e privati, cui si aggiungono quest’anno anche il PNRR e il project management culturale.
Sotto la regia organizzativa di Intesa Sanpaolo Formazione, il corso è coordinato dal professor Guido Guerzoni, docente dell’Università Bocconi di Milano. Le lezioni sono tenute da accademici di atenei italiani, manager della cultura e d’impresa, direttori e funzionari museali. Una faculty che comprova la stretta relazione tra il settore pubblico e il comparto privato quale leva fondamentale di sviluppo ed elemento qualificante per le politiche di tutela, gestione e valorizzazione dei beni culturali. L’iniziativa consolida il progetto Gallerie d’Italia Academy, un ulteriore impegno di Intesa Sanpaolo verso il mondo dell’arte e della cultura orientato alla formazione di professionisti specializzati in uno dei settori più attivi e caratterizzanti per il Paese.
Il corso si rivolge a laureati con esperienza lavorativa di almeno due anni, preferibilmente nella gestione di musei, archivi e patrimoni artistici di imprese e privati con l’obiettivo di accrescerne le competenze manageriali e le relazioni con il territorio. Durerà quattro mesi, dall’11 marzo al 2 luglio, e questa seconda edizione dovrebbe auspicabilmente tenersi in presenza alle Gallerie d’Italia a Milano e a Torino, presso la nuova sede museale in via di apertura.
Le lezioni si terranno il venerdì e il sabato dalle 9,30 alle 18,30, per un totale di nove fine settimana. Il Corso, in lingua italiana, è composto da cinque moduli didattici per un numero complessivo di 144 ore di lezione in presenza, e 18 ore in modalità webinar oltre a 10 ore di learning object fruibili in autonomia. I contenuti digitali saranno erogati tramite la piattaforma di e-learning della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, partner scientifico del corso.
La didattica prevede anche la realizzazione di un project work durante il corso e potrà essere integrata da visite studio di luoghi d’arte, istituzioni culturali, patrimoni aziendali e musei. Sono disponibili 8 borse di studio erogate da Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura e dalla Fondazione Cariplo.
Informazioni e costi sul sito www.intesasanpaoloformazione.it dove è possibile compilare la domanda di ammissione a partire dal 17 dicembre 2021 fino al 12 gennaio 2022. Attraverso un network di partners qualificati, Intesa Sanpaolo Formazione fornisce anche una consulenza di orientamento alle imprese che desiderano accedere ai contributi dei Fondi Interprofessionali per le proprie attività di formazione.
Michele Coppola, Executive Director Arte, Cultura e Beni Storici Intesa Sanpaolo e Direttore delle Gallerie d’Italia, dichiara: “L’importante riscontro della prima edizione del Corso rende evidente il ruolo chiave svolto dalla formazione in ambito culturale, rafforzando la convinzione della nostra Banca a proseguire su questa strada in piena sintonia con tutte le istituzioni che partecipano al progetto. È anche responsabilità di un soggetto privato, impegnato nella produzione e promozione di arte e cultura, mettere a disposizione competenze e modelli per la gestione dei patrimoni artistico-culturali che, oltre ad avere un valore identitario per il Paese, diventano ragione di sviluppo economico e occupazionale”.
Afferma Alessandra Vittorini, Direttrice della Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali: “La ripresa in presenza del Corso di Alta Formazione promosso da Intesa Sanpaolo, con il contributo scientifico della nostra Fondazione, rappresenta – in questo delicato momento – un importante segnale di futuro”. E aggiunge: “Questo importante progetto riflette profondamente la visione della Fondazione, impegnata costantemente tramite le sue molteplici attività nella creazione di connessioni tra il sistema pubblico e quello privato, con l’obiettivo di incrementare le sinergie e realizzare progetti condivisi. In continuità con quanto messo in campo lo scorso anno, siamo dunque orgogliosi di fornire il nostro contributo per la creazione di un linguaggio comune tra operatori e professionisti, e di supportare – in questo modo – la crescita e lo sviluppo dell’intero comparto culturale in Italia”.