“La transizione ecologica è inevitabile e l’Italia può diventarne leader”. In un’intervista rilasciata ad Andrea Ducci e Nicola Saldutti per il Corriere della Sera, l’amministratore delegato e direttore generale di Enel, Francesco Starace (nella foto sotto), rilancia la “svolta verde” all’insegna della sostenibilità. “Noi – afferma Starace – abbiamo chiuso 23 centrali elettriche negli ultimi sette anni, senza licenziare nessuno, nel frattempo abbiamo investito sulle rinnovabili, le reti, la mobilità elettrica e incentivato l’elettrificazione dei consumi da parte dei nostri clienti”.
Per l’ad di Enel, “l’Italia è in una condizione migliore di quanto si pensi”. Oltre ad aver avviato una campagna sulle rinnovabili già qualche anno fa con eccellenti risultati, il nostro Paese può contare su un tessuto industriale efficiente che, rispetto al resto d’Europa, “vanta una minore intensità energetica per unità di Pil”. E inoltre, disponiamo di una delle economie circolari più sviluppati, occupando il secondo posto dietro la Germania nella graduatoria europea del riciclo, come Amate Sponde ha già segnalato in un recente articolo.
Che cosa bisogna, dunque, fare adesso? Risponde Starace: “Aumentare la velocità e migliorare ulteriormente il nostro mix energetico e la capillarità delle reti, diventare più sostenibili e meno dipendenti dall’importazione di materie prime e combustibili fossili dall’estero”. Stop, quindi, al carbone, al gas e al petrolio. “Questo – assicura il numero uno di Enel – genererà più posti di lavoro rispetto a quelli che verranno a mancare”.
La disponibilità degli investimenti finanziari sulle rinnovabili abbonda. Nel 2019, come ricorda lo stesso Starace – il primo bond di Enel legato a obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite ha ottenuto un successo rilevante. “E la nostra ultima emissione da 4 miliardi di euro ha raggiunto richieste tre volte superiori all’offerta”.
Che cosa occorre, allora, per accelerare la transizione energetica? Secondo l’ad di Enel, “quello che manca è la creatività delle società che richiedono finanziamenti. Dovrebbero indicare che quelle risorse possono cambiare il loro profilo di sostenibilità, rendendole meno rischiose”. E ciò consentirebbe, fra l’altro, di finanziarsi a tassi meno elevati.
Nell’intervista al Corriere, Starace annuncia poi che l’Enel aggiornerà in autunno il proprio piano strategico, presentato nel novembre scorso, dopo l’introduzione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il Gruppo puntava a triplicare la sua presenza nelle rinnovabili nell’arco di dieci anni. Ora, con il Pnrr, l’obiettivo è di incrementare notevolmente nei prossimi cinque anni il volume di investimenti sulla rete, sia in Italia sia in Spagna. A questo, s’aggiunge tutto il lavoro per l’efficientamento energetico, i condomini, la mobilità elettrica e i “porti verdi”.
È proprio sulla frontiera dei veicoli elettrici che l’Enel sarà coinvolto più direttamente. “Il nostro ruolo – spiega l’ad – è affiancare i costruttori per capire quale tecnologia è richiesta alla nostra rete per fare in modo che la ricarica e l’utilizzazione dell’auto siano il più efficienti possibile”. Oggi l’Enel ha 180mila “colonnine”, ma in dieci anni conta di installare 4 milioni di punti di ricarica pubblici e privati”. Una svolta a tutto campo, insomma, per assicurare all’Italia una leadership nella transizione energetica a livello internazionale.
In base ai programmi, la Sardegna – favorita dal sole e dal vento – sarà la prima regione italiana totalmente elettrificata, con 4/5mila megawatt di rinnovabili e un migliaio di megawatt di batterie entro il 2030. “Il tutto – conclude Starace – creando posti di lavoro e innescando un processo virtuoso”.
PHOTOGALLERY – Le centrali dell’Enel
Dalla storica centrale idroelettrica intestata al fondatore Alessandro Taccani e progettata da Gaetano Moretti a Trezzo sull’Adda (Lombardia), in funzione dal 1906 su una sponda del fiume, fino all’innovativa fabbrica di pannelli fotovoltaici 3SUN di Catania – Sicilia, da un capo all’altro della Penisola il patrimonio degli impianti Enel offre un campionario industriale e architettonico di grande interesse, in molti casi anche di particolare valore paesaggistico. Gestita da Enel Green Power, la centrale Taccani è un imponente capolavoro di fine Ottocento in stile Liberty che funziona ininterrottamente con 6 turbine e una portata a pieno regime di 200 metri cubi d’acqua al secondo, sfruttando questa fonte naturale e rinnovabile. La fabbrica di Catania, realizzato da Enel Green Power in collaborazione con StMicroelectronics e Sharp, si chiama 3Sun ed è un’eccellenza a livello internazionale. Tra l’energia idroelettrica e quella solare, un posto di rilievo spetta poi ai parchi eolici, con le loro pale installate sul territorio – dall’Abruzzo alla Puglia e alla Sardegna – per “catturare” la forza del vento nel rispetto dell’ambiente circostante.
Per documentare questo apparato industriale in via di trasformazione, Amate Sponde ha raccolto in una PhotoGallery inedita alcune delle immagini più significative, selezionando quelle di maggiore impatto e suggestione. Per Enel è una specie di “album di famiglia”. Ma può rappresentare anche una memoria storica per i territori interessati e una prospettiva del futuro che ci attende, in cui l’energia sarà sempre più verde e sostenibile.
FOTO: