“Il Louvre a Tor Marancia”, così l’ha denominato il quotidiano Il Tempo. Ovvero, “il miracolo di Emanuele”. Nella borgata di Tor Marancia, alla periferia di Roma, è stato inaugurato dal sindaco Ignazio Marino “Big City Life”, il più importante progetto di riqualificazione urbana, sociale e culturale realizzato in Italia attraverso l’arte pubblica. Curato da Francesca Mezzano e da Stefano Antonelli, il progetto di questo straordinario “museo all’aperto” è stato sostenuto economicamente dal mecenatismo della Fondazione Roma, di cui è presidente Emmanuele Emanuele.
Si chiama, più comunemente, “Street Art”. E in effetti, è proprio un’arte da strada quella che ha cambiato il volto di questo quartiere popolare degradato, rivestendo le facciate delle palazzine che compongono lo storico “Lotto 1” di Tor Marancia, con “murales” variopinti (come si può vedere nelle foto pubblicate da Il Messaggero). Sono venti opere monumentali, realizzate dai più importanti artisti internazionali provenienti da 11 Paesi, con il coinvolgimento di oltre 500 famiglie residenti nel comprensorio e oltre 1200 studenti delle scuole della borgata.
“Sono felice di aver potuto replicare in un’altra area della nostra città – ha dichiarato il professor Emanuele – l’esperimento “Samba” da me fortemente voluto al quartiere San Basilio. Riqualificare e illuminare di colori le aree limitrofe della città (non mi piace definirle periferie) è un’idea che perseguo da sempre e che deriva dal mio primo incontro con gli street artists negli anni ’60 e ’70 negli Stati Uniti e in America latina. Il quartiere di Tor Marancia mi è sembrato estremamente interessante per il suo impianto urbanistico e quindi adatto a replicare l’iniziativa”.