A che punto è la pedonalizzazione completa dell’Appia Antica? Lo chiede polemicamente su Twitter il comitato promotore del GRAB, Grande raccordo anulare delle bici, rivolgendosi alla sindaca di Roma, Virginia Raggi; al ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini; e al presidente della Regione Lazio, nonché segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti. Mentre la Capitale soffoca sotto la cappa dell’inquinamento e lancia l’allarme anti-smog, rifugiandosi nelle cosiddette “domeniche ecologiche” che purtroppo lasciano il clima che trovano, la realizzazione di un anello ciclopedonale di 44 chilometri all’interno della città resta ancora sulla carta.
Rispetto al progetto originario, presentato da Roma Capitale del 2015 e accolto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’Appia Antica – con i suoi 2300 anni di storia – è ancora transitabile dalle auto private. Invece delle piste ciclabili protette che erano state previste, in alcuni tratti sono state disegnate sull’asfalto semplici “bike lane” che restringono la carreggiata e rendono pericoloso l’uso delle due ruote in mezzo al traffico motorizzato. Ma questo “ridimensionamento” – come spiega Alberto Fiorillo, coordinare del GRAB per Legambiente – non ha prodotto tra l’altro una riduzione proporzionale dei costi, stimati in 14,7 milioni di euro.
Eppure, si tratta di un’infrastruttura leggera, ad alta redditività economica e culturale, destinata a migliorare senz’altro la qualità della vita e la salute dei cittadini, oltre che a rappresentare un’ulteriore attrattiva per il turismo moderno, in particolare per quello più giovane. Una calamita per nuovi e vecchi visitatori, dai ciclo-viaggiatori agli amanti del trekking; una via “car free” per la mobilità inter-quartiere; il prologo dello sviluppo di una vera rete ciclabile metropolitana e di interventi diffusi di rigenerazione urbana.
Il GRAB è la ciclovia più affascinante del mondo e insieme un moderno Grand Tour, una lezione itinerante di storia. Parte da Romolo e Remo e dalla millenaria magia della Regina Viarum – la via Appia Antica – e arriva alle architetture contemporanee di Zaha Hadid e di Renzo Piano e alla street art del Quadraro e di Torpignattara unendo tra loro Colosseo, San Pietro, Trastevere e il centro storico, la Galleria Borghese, l’Auditorium e tantissimi altri punti di interesse. Il circuito attraversa parchi e inaspettati paesaggi bucolici (a 3.000 metri dal Foro Romano ci sono pastori e greggi di pecore), costeggiando i fiumi Tevere, Aniene, Almone.
Tutto pianeggiante, il percorso si snoda principalmente lungo vie pedonali e ciclabili, ville storiche e argini fluviali (30,5 km, pari al 70% del tracciato). Altri 6 km interessano strade a bassissima intensità di traffico. Solo pochi chilometri del GRAB sono attualmente congestionati da un intenso flusso di veicoli motorizzati.
Una volta ricuciti tra loro questi lunghi segmenti e assicurata la ciclo-pedonalizzazione della passeggiata archeologica tra Colosseo e Appia Antica, la Capitale e l’Italia avranno un corridoio verde, una greenway unica e irriproducibile che trasmetterà nell’immaginario di chi abita a Roma e di chi la vive da turista l’idea che si tratta di una città easy, accogliente, sana, moderna.
L’idea GRAB è frutto di un lavoro collettivo coordinato da VeloLove, che ha coinvolto cittadini, associazioni e istituzioni, prime fra tutte Legambiente, Touring Club Italiano, Rete Mobilità Nuova, Vivilitalia, Open House Roma, Parco Regionale dell’Appia Antica, Roma Natura.