Con un’insolita diretta su Facebook, il ministro per l’Ambiente Sergio Costa ha annunciato l’avvìo della procedura ufficiale per l’istituzione dell’Area marina protetta di Capri. Lo stesso ministro ha firmato l’atto, inviando una lettera ai sindaci di Capri e Anacapri per convocarli e consultarli direttamente a gennaio. Seguiranno poi le associazioni ambientaliste, e in particolare quelle più impegnate nella difesa del mare, oltre ai rappresentanti del mondo della pesca.
Erano trent’anni che l’associazione Marevivo, guidata dall’irriducibile presidente Rosalba Guidi, si batteva per raggiungere questo obiettivo, finalmente condiviso dalle comunità dell’Isola Azzurra. A causa di potenti interessi contrari, il provvedimento non era stato inserito nella legge di bilancio 2020. Ma ora il ministro Costa ha deciso di passare dalle promesse ai fatti, per salvaguardare il patrimonio ambientale e paesaggistico di Capri.,
Negli ultimi anni, il notevole e costante aumento di imbarcazioni di vario cabotaggio che affollano il mare dell’isola, ha creato disagi alla balneazione e inquinato il delicato sistema marino. E perciò, in attesa dell’annuncio di Costa, Marevivo in collaborazione con CapriExcellence, Federalberghi Capri, Forum dei Giovani dell’Isola di Capri, Legambiente Capri, Tavolo del Mare e Yacht Club Capri, aveva lanciato una petizione su change.org, chiedendo ai Comuni di Capri e di Anacapri, alla Direzione Marittima di Napoli, all’Ufficio Circondariale Marittimo di Capri, al RAM Reparto Protezione Ambientale del Corpo delle Capitanerie di Porto presso il Ministero dell’Ambiente, di mettere in atto le seguenti misure, immediatamente applicabili:
- La riduzione con il relativo controllo della velocità di navigazione per tutti i natanti privati e pubblici a 6 nodi nella zona di mare fissata in 500 metri dalle coste alte o a picco e 1000 metri dalle spiagge, allo scopo di non arrecare disturbo all’attività di balneazione (con rumore, moto ondoso etc), e l’accosto attraverso i corridoi di lancio ad una velocità non superiore ai 3 nodi.
- L’allargamento dei campi boe nella baia di Marina Piccola e Marina Grande per preservare le zone di mare riservate alla balneazione.
- La chiusura al traffico a motore di alcune grotte (a parte la Grotta Azzurra, già regolamentata), veri monumenti naturali dell’Isola, maggiormente prese d’assalto
– due ricadenti nel Comune di Capri: Grotta Bianca e Grotta dei Pescatori;
– due nel Comune di Anacapri: Grotta Verde e Grotta dei Santi.
Ora, con l’iniziativa del ministro dell’Ambiente, si può dire che Capri è salva. Ed è una vittoria per tutto il fronte ambientalista. Questa, infatti, non è soltanto un’isola di incomparabile bellezza e grande fascino. È un’icona, un simbolo del Belpaese. Un’immagine dell’Italia consacrata dalla letteratura, dalla pittura e dal cinema. E soprattutto, è un patrimonio naturale che va protetto e tutelato.