Riusare, ridurre, riciclare. Sono i tre cardini su cui s’impernia la cosiddetta “economia circolare”: cioè quel modello di sviluppo che punta alla sostenibilità ambientale, promuovendo in particolare l’utilizzazione delle fonti rinnovabili – come il sole e il vento – e l’efficienza energetica. Oltre a combattere così l’inquinamento, l’effetto serra e il riscaldamento del pianeta, si può contribuire alla crescita economica e sociale favorendo la produzione e l’occupazione in un’ottica ecologica.
Una conferma viene dal collocamento sul mercato del primo “Sustainability Bond” di Intesa Sanpaolo, destinato a sostenere i finanziamenti concessi dalla Banca nell’ambito di un plafond da 5 miliardi dedicato alla “circular economy” e lanciato lo scorso anno. Sono stati emessi titoli obbligazionari, con una cedola fissa dello 0,75% e scadenza a 5 anni, per un importo di 750 milioni di euro a fronte di una domanda che supera i 3,5 miliardi. L’operazione ha registrato una prevalenza di investitori internazionali, istituzionali e specialistici, a conferma del forte posizionamento dall’istituto guidato dall’amministratore delegato Carlo Messina sui mercati internazionali anche in questo specifico settore.
L’emissione è stata sottoscritta prevalentemente da investitori istituzionali: Asset Manager (75%), Banche e Private banking (10%), Enti Pubblici (10%), Assicurazioni e Fondi pensione (4%). Così ripartiti su base geografica: Regno Unito & Irlanda (23%),Germania e Austria (18%), Francia (17%), Italia (13%), Benelux (11%), Svizzera (6%), Spagna e Portogallo (5%) e Paesi Nordici – Danimarca, Norvegia e Svezia – (5%). Banca IMI e Crédit Agricole CIB hanno agito quali Green Structuring Advisor e Joint Bookrunner. ING e Société Générale hanno agito in qualità di Joint Bookrunner dell’operazione.
Nel 2017 Intesa Sanpaolo si era già distinta come la prima banca italiana a debuttare con un Green Bond da 500 milioni di euro (obbligazione senior non garantita a cinque anni, riservata agli investitori istituzionali internazionali) destinata a finanziamenti a sostegno della sostenibilità ambientale, in particolare le energie rinnovabili e l’efficienza energetica. I proventi sono stati interamente assegnati nel primo anno di vita del titolo e a giugno 2019 risultano finanziati 75 progetti che hanno permesso di evitare l’emissione di oltre 350.000 tonnellate di CO2, nell’arco di soli 12 mesi.
Oggi la Banca torna sul mercato con il suo primo Sustainability Bond che andrà a sostenere il proprio specifico plafond circular al quale si accede – attraverso le ordinarie procedure di concessione del credito – rispettando alcuni specifici criteri sviluppati da Intesa Sanpaolo Innovation Center assieme alla Fondazione Ellen MacArthur, in tema di economia circolare. Finora sono state finanziate circa 60 operazioni, per un importo complessivo pari a 600 milioni di euro a valere sul plafond.
“L’operazione – ha dichiarato Stefano Del Punta, Chief Financial Officer di Intesa Sanpaolo – rappresenta, un passaggio di grande rilievo nell’ambito dello sviluppo dell’economia circolare previsto dal Piano d’Impresa 2018-2021. Intesa Sanpaolo intende porsi come modello di riferimento a livello globale nell’impegno per la sostenibilità e la responsabilità sociale e culturale e per tutela dell’ambiente; nel sostegno della promozione sociale e di adeguate regole di governo societario, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (UN SDGs). L’importante risposta registrata sui mercati obbligazionari internazionali ci riconosce, ancora una volta, un ruolo che, anche grazie alla partnership esclusiva con la Ellen MacArthur Foundation, intendiamo continuare a rafforzare”.
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