Vado spesso a passeggiare o a fare jogging, insieme a un gruppo di amiche, a Parco dei Daini, nel cuore di Villa Borghese, a Roma. Si chiama così perché fino a tutto l’Ottocento ospitava branchi di questi animali. Detto anche “Parco delle prospettive”, è il secondo recinto nell’impianto seicentesco ed era riservato al Principe.
A delimitare i viali furono posti i colossali Termini, opere di Pietro Bernini e di suo figlio Gian Lorenzo. E a ridosso del muro di confine fa da fondale la Prospettiva del Teatro, riccamente decorata da rilievi antichi, realizzata intorno al 1615. Purtroppo, molti “pezzi” antichi disseminati nei viali sono stati danneggiati o deturpati e diversi busti in marmo sono stati “decapitati” dai vandali.
Qualche tempo fa, di prima mattina, io e le mie amiche ci siamo sorprese e indignate nel vedere che una delle storiche “edicole” di marmo era stata imbrattata con scritte chiaramente sessiste. Ho scattato una fotografia con il telefonino e l’ho messa su Twitter, in segno di protesta per questo atto vandalico contro l’arte e contro le donne.
Pochi giorni dopo, siamo ripassate nello stesso posto e miracolosamente le scritte erano sparite. Qualcuno aveva provveduto a ricoprirle con una vernice bianca, come si può vedere dal confronto delle due immagini che vi invio.
Non so dire se sia stato l’effetto del mio Tweet. Ma mi piace crederlo. A volte, può bastare anche un piccolo atto di denuncia per contribuire alla manutenzione e alla tutela del nostro patrimonio artistico e ambientale: ognuno di noi può fare qualche cosa ogni giorno. Complimenti, comunque, al Servizio giardini del Comune di Roma!
Anna Sabelli, Roma