Già invasa da bici, tricicli e risciò; macchinette e bighe elettriche; pattini e monopattini, Villa Borghese rischia ora un assalto a cavallo in grande stile. Non si tratta più soltanto della parata storica dei Carabinieri né del concorso ippico che ogni anno si svolgono nella spettacolare cornice di Piazza di Siena. Bensì di un programma quadriennale che la Federazione italiana sport equestri, con la complicità del Coni presieduto da Giovanni Malagò, intende realizzare all’interno del parco pubblico più grande di Roma per ospitare gare e manifestazioni ippiche minori. Sarebbe un’occupazione permanente della Villa che lo Stato acquistò nel 1901 dai principi Borghese per donarla al Comune della Capitale, ma che in realtà appartiene a tutti gli italiani e non solo ai cittadini romani.
L’annuncio ha già suscitato la reazione di cento intellettuali che hanno firmato un manifesto contro un progetto che contrasta con il principio, sancito nella Carta di Firenze, secondo cui un giardino storico ha il valore di monumento. E in quanto tale, dunque, non può essere sottoposto a utilizzazioni estranee alla sua natura e alla sua destinazione originaria. Luogo di passeggiate, meditazione e libertà, Villa Borghese deve rimanere un “polmone verde” nel cuore di una città assediata dal traffico e dallo smog. L’organizzazione di un programma di eventi, a carattere sportivo e purtroppo anche commerciale, minaccerebbe la salvaguardia del verde e quindi la sua stessa sopravvivenza.
Fino a prova contraria i concorsi ippici sono, a tutti gli effetti, manifestazioni agonistiche, organizzate non a caso da una Federazione che fa parte del Comitato olimpico nazionale. Una volta all’anno si può anche tollerare che il tradizionale concorso ippico si svolga a Piazza di Siena. Ma già in quell’occasione una buona parte di Villa Borghese viene occupata da camion e furgoni per il trasporto dei cavalli, oltre che da auto di servizio, chioschi per la vendita di bibite e panini, transenne, strutture temporanee per tribune, biglietterie e quant’altro. E allora, sarebbe senz’altro più opportuno ospitare questi eventi all’interno di impianti sportivi, come s’è già fatto peraltro per il concorso ippico sponsorizzato da Longines che s’è svolto allo Stadio dei Marmi.
Lo Sport, quello con la S maiuscola, è un alleato naturale del verde e della salute. Ma con l’assalto a Villa Borghese il Coni rischia di tradire il suo ruolo e la sua funzione istituzionale. I cittadini della Capitale non possono essere espropriati di quel “polmone” che ancora la protegge dal traffico e dall’inquinamento.