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CON L’UNESCO ANCHE L’OCEANO VESTE PRADA: UN PROGRAMMA EDUCATIVO (E UN FONDO) CON IL NYLON RIGENERATO

Moda e ambiente. Prada e Unesco. S’intitola Sea Beyond il programma educativo lanciato dalla maison italiana in partnership con la Commissione oceanografica intergovernativa dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. L’obiettivo programmatico è la costituzione di un fondo per salvaguardare l’oceano, in un’ottica di sviluppo sostenibile.

La Terra è coperta dall’acqua marina per il 71% della sua superficie. E si stima che la “Blue Economy” abbia un valore globale di oltre 1,5 trilioni di dollari all’anno e conti pin tutto il mondo più di 30 milioni di posti di lavoro. Si tratta, dunque, di una questione ambientale ma anche economica e sociale.

Nella foto, il team Prada con Luna Rossa, la barca “volante” che ha partecipato alla Coppa America

A Venezia, il 3 aprile prossimo, Sea Beyond aprirà l’innovativo “Ocean Literacy Center”, primo centro permanente in Italia dedicato all’educazione sull’oceano con sede sull’isola di San Servolo. “L’alfabetizzazione sull’oceano, la comprensione dell’influenza dell’acqua sulla vita dell’uomo e viceversa – spiega Francesca Santoro, senior programma officer di Unoesco-Ioc – sono fattori abilitanti per mettere a terra l’Agenda 2030”. Poi, a ottobre, Sea Beyond sbarcherà anche Shangai, in Cina, con il progetto itinerante “Ocean Climate & Village”, presso la residenza Prada Rong Zhai, restaurata dal Gruppo milanese che sarà aperta al pubblico.

In un articolo pubblicato su ‘L’Economia” del Corriere della Sera a firma di Francesca Gambarini, il giovane Lorenzo Bertelli, figlio di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, alla guida della Corporate social responsibility del Gruppo (4,7 miliardi di ricavi nel 2023),  dichiara: “Il mare fa parte del dna della mia famiglia e anche per questo abbiamo deciso di impegnarci in questo progetto”. Da luglio 2023, l’1% dei ricavi della collezione Prada Re-Nylon for Sea Beyond è destinato a sostengo del programma educativo che ha già raggiunto 35mila studenti in oltre 56 Paesi del mondo. Tutta la produzione in nylon è stata convertita da vergine a rigenerato, attraverso il riciclo e la depurazione della plastica raccolta dall’oceano, reti da pesca, discariche e rifiuti di fibre tessili a livello globale.

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