Proprio alla vigilia di Natale, mentre nella Capitale e in tutte le altre città s’innalzano gli alberi delle Feste, un grande pioppo di circa 20 metri è crollato a Roma nel “Parco Livio Labor”, in zona Colli Aniene, schiacciando Francesca Ianni, una donna di 45 anni seduta su una panchina, che aveva portato i figli a giocare all’aperto. Ferita gravemente un’amica che era con lei. Sono rimasti illesi, invece, i due bimbi di 10 e 12 anni e la bimba di 7.
La Procura della Repubblica indaga per omicidio colposo. Ma non è purtroppo il primo albero sradicato dal vento nella Capitale, a causa dell’incuria e dell’abbandono in cui versa gran parte del suo patrimonio verde. Era già caduto nel cuore di Villa Borghese (foto in alto, da Repubblica) e altrove, per mancanza o carenza di manutenzione. E bisogna correre subito ai ripari, prima che possa accadere ancora.
“Quell’esemplare – dichiara l’assessora all’Ambiente, Sabrina Alfonsi in un’intervista concessa a Marina de Ghantuz Cubbe per Repubblica Roma – aveva superato a settembre le verifiche visive e non presentava segni preoccupanti tanto che non era stata richiesta un’indagine immediata”. Ma, evidentemente, questo non è bastato per evitare l’incidente. E lei stessa aggiunge: “Ereditiamo una lunga fase di abbandono”, annunciando che il Comune guidato dal sindaco Roberto Gualtieri sta investendo per digitalizzare i controlli e i test di stabilità.
Secondo la ricostruzione riferita da Valeria Costantini sul Corriere della Sera, “dai rilievi effettuati sull’albero a terra si capisce che le radici sono state tagliate presumibilmente in occasione dei lavoro stradali risalenti a più di dieci anni fa e una parte delle stesse radici risulta completamente secca”. Com’è avvenuto anche a piazza Venezia, davanti al Vittoriano, il monumentale edificio che ospita l’Altare della Patria (nella foto sotto), durante le opere in corso per realizzare la nuova stazione della metropolitana. Da allora, però, nessuno è intervenuto per evitare altre cadute degli alberi-killer. Già un anno fa, in via Donna Olimpia, era morta un’anziana signora in circostanze analoghe.
A Roma, sono stati censiti circa 340mila alberi negli spazi pubblici: finora 150mila sono stati controllati, 120mila sono stati potati. E il Comune ha ricevuto molte critiche per i troppi abbattimenti degli alberi considerati instabili. Ora gli stanziamenti sono saliti da 6 a 30 milioni di euro, avviando un accordo quadro con ditte specializzate e creando una piattaforma con sorta di “cartella clinica” per ogni albero. Nel 2025, quando tutte le piante saranno state registrate, verrà adottato un modello digitale che permetterà di simulare prove di trazione e di verificare immediatamente se l’albero è a rischio o meno.
In concomitanza con i lavori stradali, il Comune di Roma ha rivisto anche il protocollo per il taglio delle radici. E oggi dispone di due strumenti: il primo è il Regolamento del Verde che proviene dall’amministrazione precedente ed entra molto nel dettaglio. Su questa base, è stato predisposto un masterplan delle alberature stradali insieme al CREA, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria che è il principale ente pubblico in questo settore, per definire le dimensioni e la forma delle “buche” nella terra che contengono e circondano gli alberi.
Ora spetterà alla magistratura accertare eventuali colpe e responsabilità penali in questo tragico “omicidio colposo” che ha funestato la vigilia di Natale a Roma. L’inchiesta deve servire, soprattutto, a prevenire ulteriori incidenti a danno dei cittadini e dell’ambiente urbano. La cura degli alberi non può essere considerata un optional nella gestione del verde pubblico che è patrimonio dell’intera collettività.