È lungo 250 metri, a due canali, il tunnel che passa sotto l’Arno a circa cinque metro di profondità e collega le due sponde del fiume, nel centro di Firenze (nella foto in alto, Ponte Vecchio). Prima galleria militare, poi nell’Ottocento manufatto dell’ex “Fabrica dell’acqua”, il tunnel subacqueo sta per essere restituito a un uso cittadino. La Regione Toscana ha stanziato 7,5 milioni di euro per svuotarlo dall’acqua e dal fango, con le risorse del Fondo sviluppo e coesione.
Tre pompe idrauliche e un robottino galleggiante per ispezionare e verificare l’entità delle infiltrazioni d’acqua sono già in azione. Così è partita l’operazione di recupero del tunnel che collega la torre della Zecca Vecchia a piazza Poggi di fronte alla torre di San Niccolò, sulla riva sinistra del fiume. Un percorso sotterraneo che il presidente della Regione, Eugenio Giani, intende ripristinare a distanza di un anno dal sopralluogo effettuato con l’ex sindaco Dario Nardella, insieme alla nuova sindaca, Sara Funaro.
“È un intervento a cui tengo – dichiara Giani all’emittente alla video Agenzia Dire – in modo da creare una nuova direttrice per il turismo, ma non solo. Abbiamo cominciato a svuotare il tunnel che nel corso dei decenni ha perso l’impermeabilizzazione. Le idrovore sono al lavoro per ripulirlo e per evidenziare così i punti in cui l’acqua s’infiltra. Dobbiamo capire lo stato di conservazione del manufatto dall’interno: questo renderà possibile programmare i futuri lavori di recupero della galleria con apposito studio di fattibilità”.
Aggiunge la sindaca Funaro, in tono entusiastico: “Lo sviluppo della nostra città, con le nuove linee tramviarie che stanno crescendo e che collegheranno questa zona di Firenze, offrirà la possibilità sia ai cittadini sia ai turisti di avere più punti di accesso al centro storico. Questo camminamento ci consentirà di deviare i flussi che partono tra lungarno della Zecca e piazza Santa Croce. Per i turisti, ma anche per i cittadini, sarà una preziosa opportunità per raccontare un’altra storia della città, offrendo un nuovo passaggio per l’altra sponda”.
Ma, naturalmente, non mancano le polemiche. In un articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano, lo storico dell’arte Tomaso Montanari, Rettore dell’Università per stranieri di Siena (nella foto qui sopra), scrive che il tunnel servirà “per invadere anche l’altra metà di Firenze”. E spiega: “Parliamo della parte del centro storico che ancora, e sempre più faticosamente, conserva un minimo di tessuto civile; e, prima ancora, banalmente, un po’ di residenti”. Secondo i dati dell’Irpet, l’Istat regionale, tra il 2000 e il 2020 la città ha già perso circa 7mila abitanti all’anno, proprio a causa dell’invasione turistica e dell’aumento dei prezzi sul mercato immobiliare. A parere di Montanari, insomma, questo tunnel subacqueo è un “capriccio” che farà sprecare milioni di euro che invece potrebbero servire alle scuole, alle biblioteche o agli ospedali.