Il Sud non è un “deserto industriale”. Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, firma un editoriale pubblicato sul Messaggero e sul Mattino, in cui delinea un Mezzogiorno “non sufficientemente conosciuto; ricco di dinamismo e di voglia di impresa”; capace, dati alla mano, di contribuire all’economia nazionale in misura determinante (nella foto sopra, la sede di Intesa Sanpaolo a Milano, illuminata dal tricolore).
“Se fosse uno Stato – scrive ancora Gian Maria Gros-Pietro – sarebbe al settimo posto tra i paesi d’Europa per numero di imprese manifatturiere”, con un’economia forte di quattrocentomila società di capitale attive, circa 60 grandi realtà e una presenza molto significativa di imprese innovative. E dove “cento euro di investimenti nel settore manifatturiero hanno una ricaduta di 54 euro di domanda aggiuntiva nel Centro Nord, a dimostrazione del fatto che investire nel Sud produce un impatto positivo su tutto il territorio nazionale”.
Crocevia fra tre continenti – Europa, Africa e Asia – che contengono la maggior parte della popolazione mondiale e una straordinaria ricchezza di civiltà e di culture, secondo il presidente di Intesa Sanpaolo lo sviluppo del nostro Mezzogiorno rimane centrale in una prospettiva di rilancio che può puntare su economia marittima, logistica, energia e turismo. Gros-Pietro aggiunge che “il Sud Italia, con il sostegno che la Banca ha sempre erogato attraverso le sue Direzioni Regionali, l’azione della divisione Corporate e le analisi svolte da SRM, può e deve giocare sempre più un ruolo fondamentale nella crescita del Paese”.
Quanto alle le risorse per gli investimenti, indispensabili allo sviluppo, il presidente di Intesa Sanpaolo afferma: “Sono più di 210 miliardi di euro, ma occorre andare oltre il PNRR, reperendo altre risorse nella nuova Politica di Coesione e nel pieno funzionamento della ZES Unica”. E ricorda, infine, che “Intesa Sanpaolo sostiene fin dall’inizio ZES e ZLS con plafond specifici e con roadshow dedicati a investitori internazionali, volti a sostenere le grandi potenzialità di crescita del tessuto economico e produttivo meridionale”.